La consigliera di FdI al centro delle polemiche a Treviglio si dimette: «Torno a lavorare e fare la mamma»
A livello nazionale il gruppo ha preso le distanze. Colombo: «Non sto in un partito che ha affrontato la bufera mediatica con leggerezza»

Sono arrivate le scuse della consigliera di Fratelli d'Italia Silvia Colombo che in sede di consiglio comunale a Treviglio aveva detto, in sostanza, che se non si riesce a dare la priorità all'impegno civico, come per esempio nel caso di una gravidanza o dell'arrivo di un figlio, allora è «meglio dimettersi».
Poco fa però, dal suo profilo Facebook, Colombo ha comunque ribadito quanto dichiarato e, dato che nel mentre il suo stesso partito Fratelli d'Italia ha preso le distanze dalle sue parole, ha annunciato l'intenzione di dimettersi dal ruolo di capogruppo di FdI in consiglio.
«Parole fraintese»
Andando con ordine, come riportano i colleghi di Prima Treviglio, Colombo ha dichiarato: «Mi dispiace se le mie parole sono state fraintese e mi scuso se hanno causato dispiacere a qualcuno, in particolare alle donne». Juri Imeri, sindaco di Treviglio, ha parlato invece non tanto di parole fraintese, ma di «discussione più ampia» in una dichiarazione a SkyTg24. Ha aggiunto: «Io non posso condividere l'associazione "maternità o malattia uguale dimissioni"».
FdI nazionale si dissocia
Decisa e in chiaro contrasto invece è la posizione di Maddalena Morgante, deputata e responsabile del Dipartimento famiglia e valori non negoziabili di Fratelli d'Italia, ha infatti dichiarato: «Prendiamo le distanze delle parole del consigliere di Treviglio, poiché non rappresentano la linea di Fratelli d'Italia e appaiono in netto contrasto con l'agenda del Governo Meloni, che vede nella tutela della famiglia e della maternità una priorità assoluta».
«Parole pronunciate con leggerezza»
Non distante la posizione di Andrea Tremaglia, coordinatore provinciale del partito: «Prendiamo atto delle scuse della consigliera Silvia Colombo. Le sue parole, pronunciate con leggerezza, non rappresentano la linea del partito. Fratelli d'Italia ha da sempre una visione chiara e netta: per noi è prioritario coniugare e tutelare le legittime aspirazioni professionali di ogni donna con il desiderio di diventare madre».
Colombo si difende
La consigliera Colombo ha deciso quindi di passare dalle scuse alla difesa, sottolineando su Facebook come il suo intervento sia stato «manipolato, estrapolato dal contesto del suo reale significato», e ribadendo poi sostanzialmente quanto detto in consiglio mentre si opponeva alla richiesta della minoranza di garantire a donne in gravidanza a rischio o neogenitori la possibilità di partecipare da remoto alle sedute consigliari. «Si stava parlando di senso civico, di come, quando nella vita emergono nuove priorità, sia giusto interrogarsi sulle proprie capacità di svolgere al meglio il ruolo di rappresentanza comunale - scrive -. Nel caso in cui una persona ritenesse di non poter più partecipare attivamente alla vita politica, per rispetto verso i cittadini, in certi casi, può essere più responsabile lasciare spazio a qualcun altro invece che proseguire e farlo in qualche modo».
Passa all'attacco
Passa anche all'attacco con un riferimento non troppo celato a Matilde Tura, la consigliera del Pd che ha proposto la mozione: «Io non ci sto a vedere chi si erge a paladina dei diritti delle donne per mero opportunismo e visibilità. Questi temi meritano impegno sincero e rispetto, non strumentalizzazioni per fini personali. I diritti non sono una bandiera da sventolare, ma una responsabilità da difendere con coerenza e serietà».
«Mi dimetto e torno a lavorare e fare la mamma»
E infine, arriva alla critica rivolta a Fratelli d'Italia: «Io non ci sto in un partito che ha affrontato questa bufera mediatica con troppa leggerezza e senza approfondire il discorso. Per questo motivo ritengo opportuno dimettermi da capogruppo di Fratelli d'Italia. Io non ci sto a fare politica in questo modo. Per me fare politica significa mettersi al servizio della comunità con responsabilità e visione, trasformando idee in azioni per costruire un futuro migliore per tutti. Non può essere un bieco gioco di potere, fatto di attacchi personali, opportunismi e promesse vuote. Questo non lo condivido e non riesco a sopportarlo. Per questo motivo ho deciso di dimettermi anche dal consiglio comunale e tornare così a lavorare e a fare la mamma».
La consigliera del PD è la classica saccente. Criticano e non si guardano a casa loro.
A lavorare? È un mea culpa?
Sig. Ruotolo, dovrebbe dimettersi anche Lei, nel senso che non dovrebbe più commentare. Cosa vuol dire, democraticamente eletta?? Anche se eletta, come scrive Lei, democraticamente, NON ha il diritto di fare dichiarazioni del genere. Abbiamo già, molta gente a Roma, che racconta stro... Ha fatto bene a dimettersi, dovrebbe anche nascondersi, e vergognarsi, per avere fatto dichiarazioni del genere. Ha offeso tutte le donne.
La Santanché prenda esempio.
Ma perchè ti sei dimessa ? Così dai ragione a chi ti censura. Poco importa se hai detto la frase, o meno, se lo pensi veramente o no. Quello che hai detto, e ripeto, poco importa il contenuto, è stato un tuo pensiero. E nessuno ha il diritto di censurati. Sei stata democraticamente eletta, porta avanti le tue idee. Così tradisci te stessa e i tuoi elettori.