Unità a caro prezzo

Sorte commenta la battaglia in Provincia: «Invernizzi ha fatto errori da principiante»

Il leader dei Civici moderati critica il commissario leghista: «Era più impegnato a mettere veti su di noi che a costruire»

Sorte commenta la battaglia in Provincia: «Invernizzi ha fatto errori da principiante»
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di Wainer Preda

Più che una “coalizione allargata” sembra un aggregato tenuto insieme a stento. Il patto istituzionale lanciato da Pasquale Gandolfi in Provincia risente dei rancori e delle guerre sotterranee, senza esclusione di colpi, che PrimaBergamo vi ha raccontato nelle scorse settimane. Dalla versione di Alessandro Sorte, deputato di Forza Italia e leader dei Civici, emergono però particolari inediti.

Sorte, a bocce ferme, un bilancio di questa battaglia in Provincia.

«Diciamo che l’area moderata esiste, resiste e cresce. Raddoppiamo i seggi, siamo la terza forza e l’ago della bilancia. Non lo dico io. Lo dicono gli amministratori attraverso le urne».

Avete ottenuto una delega pesante.

«Chi capisce di politica sa che le deleghe non si contano, si pesano. Così come il Pd non avrebbe mai mollato la Viabilità, che è l’unica vera delega che s’intreccia con le opere pubbliche della Provincia, noi abbiamo sempre ritenuto strategica la Gestione del patrimonio edilizio. L’85 percento del bilancio è riassunto in queste deleghe».

Perché il Pd concede a voi, invece che alla Lega, una delega così importante?

«Perché la Lega, secondo me, era più impegnata a mettere veti che a fare un ragionamento di merito».

Ovvero?

«Invernizzi ha fatto un errore da principiante. Da commissario del più grande partito del centrodestra in provincia di Bergamo, non ha mai convocato un tavolo, anche solo per far finta di vedere se c’erano le condizioni per riunire il centrodestra. Non l’ha mai fatto. E mi ha sempre detto che lui avrebbe votato il candidato del Pd perché in cambio avrebbe ottenuto l’esclusione della nostra forza politica, che negli ultimi anni è sempre stata l’ago della bilancia. Non ha fatto un ragionamento per qualcosa, ma contro qualcuno».

Sorte e Mura
Matilde Tura e Alessandro Sorte

Lei come ha reagito?

«Gli ho detto che avremmo potuto trovare una sintesi su un nome civico. Lui ha risposto che non se ne parlava nemmeno, dal momento che non voleva mettere la Provincia nelle mani di un civico».

E c’erano alternative?

«C’erano sì. Terzi di Albino, Verdi di Capriate, Cappelletti di Covo, il sindaco di Alzano Bertocchi, Vezzoli di Seriate, Brumani di Dalmine. Avrei preso in considerazione anche il sindaco di Ponte San Pietro, Macoli. Quando ho detto a Invernizzi che sarei stato disponibile a fare un ragionamento su questi nomi della sua area, lui mi ha risposto: meglio un presidente del Pd che un leghista scelto da te».

La Lega però all’inizio aveva in mente Yuri Imeri.

«Invernizzi non mi ha mai chiesto se fossi stato disponibile a sostenere Imeri. È l’errore che le dicevo prima: il capo del maggior partito in Bergamasca non fa nemmeno finta di riunire il centrodestra e va dritto su un candidato del Pd».

In consiglio provinciale però la Lega ha sostenuto che c’è un asse Sorte-Pd.

«Il leghista Masper ci ha definito addirittura “costola del Pd”. Ebbene, vorrei sapere se il Masper che parla è quello che fa una feroce opposizione a Gandolfi a Treviolo, oppure il Masper che fa l’assessore nella giunta Gandolfi in Provincia. Se sono la stessa persona, temo che i problemi li abbia Masper, non io».

Consiglio provinciale 2022

Lei che rapporti ha con Gandolfi?

«Io non ho difficoltà a ragionare con Gandolfi. La nostra disponibilità alla collaborazione e al patto istituzionale arriva dal 2014. La figura di Gandolfi ha punti di contatto con il mondo moderato, per cui lo abbiamo sempre ritenuto un buon interlocutore».

Quando è avvenuto il primo contatto con Gandolfi sull’idea di una coalizione allargata anche ai centristi?

«È lui che ha cercato noi e di questo lo ringrazio. Ci ha proposto un percorso a cui noi abbiamo aderito».

E avete posto degli aut-aut?

«No, quello l’ha fatto la Lega. Secondo errore grossolano di Invernizzi. In politica vige una regola fondamentale: mai mettere un veto, se non sei sicuro di portare a casa il risultato. Lui avrebbe dovuto capire al volo che l’esito delle elezioni sarebbe stato ben diverso da quello che aveva ipotizzato. Non c’è stato alcuno sfondamento nel mondo civico da parte loro. Anzi, chi ha aumentato i voti siamo stati noi e il Pd. Eppure negli ultimi tre anni il centrodestra in Bergamasca ha vinto più Comuni del centrosinistra».

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