Lara Magoni contro il corso Erasmus che insegna ai ragazzi a diventare drag queen: «Stanziati 35mila euro, follia»
Il programma consiste in un workshop in Spagna ed è tra quelli a tema Lgbtq, per cui Bruxelles ha speso 2,5 milioni di euro
L'Erasmus è senza dubbio un percorso importante per gli studenti che lo scelgono, ma certi progetti hanno suscitato la perplessità della politica.
Nello specifico, quella di Lara Magoni, eurodeputata di Fratelli d'Italia, che oggi (giovedì 29 agosto) è intervenuta su Il Giornale rispetto al workshop, rivolto a ragazzi delle superiori per imparare a vestirsi da drag queen a Girona, in Spagna. Un progetto dei tanti a tema Lgbtq, per i quali in totale l'Unione europea avrebbe elargito risorse per due milioni e mezzo di euro.
Il progetto per diventare drag queen
«È alla ribalta della cronaca, proprio in questi giorni, il workshop del programma Erasmus + denominato "DragTivism Jr", finanziato per 35mila euro dall’Unione europea, già attivo da diversi anni e per il quale non sono mancate polemiche nei mesi scorsi», ha scritto Magoni sulla sua pagina Facebook.
Il programma, rivolto a minorenni dai 14 ai 17 anni, prevederebbe la creazione di un campus estivo nel Paese iberico, in cui ai giovani partecipanti viene insegnato il mestiere di drag queen e l'idea degli organizzatori sarebbe quella di esplorare il genere da un altro punto di vista. «DragTivism Jr é solo una delle tante follie rientranti nel programma - ha sottolineato Magoni -. Sono, infatti, 2,5 milioni di euro i fondi pubblici pagati dai cittadini europei destinati alle politiche Lgbtq solo all’interno di questo programma».
«Una follia»
L'eurodeputata meloniana ha contestato l'utilità di un simile progetto all'interno del contesto scolastico e quello che per lei sarebbe un vano dispendio di denaro, spiegando che l'Erasmus + è nato con l'obiettivo di favorire gli scambi linguistici e culturali, non per formare attivisti Lgbtq. «Per me è una follia. Perché gettare il denaro pubblico per il progetto per diventare drag queen? Mi sembra che all'Unione europea sia sfuggita di mano la realtà delle cose».
Ma perché non sono stato richiesti fondi europei per la cura della stupidità umana ?
L'Europa ormai è ridicola, buttare via questi soldi è incredibile. Quanto vorrei uscirci, e tornare alla nostra amata Italia di un tempo, senza questa politica lgbt inutile e lesiva. Vogliono cancellare la famiglia tradizionale, mettendo in testa ai nostri figli cose assurde.
D'accordo con Giancarlo. Far capire ai giovani che in ognuno di noi coesiste una parte femminile ed una maschile, che non bisogna forzatamente essere dell'una o dell'altra parte, può essere molto più educativo del latino. O vogliamo altri ennesimi femminicidi e soprusi sulle donne nel mondo?
Leggendo le motivazioni del progetto nella lettura sul sito europeo https://erasmus-plus.ec.europa.eu/projects/search/details/2023-1-ES02-KA152-YOU-000149399, indicatoci da MARA, il progetto va bene oltre l'interpretazione della rappresentante di FDI. Come al solito i destrorsi gridano alla luna sapendo che l'italiano medio legge solo il TITOLO e non tutto l'articolo, così come chi ha scritto che saremo invasi dai mussulmani. Il progetto ha come parte fondamentale la conoscenza ed il rispetto delle persone che vedono il mondo con altri colori e non solo nero.
Per l'Europa la famiglia normale (padre , madre e figli), non va bene! Da qui il via a finanziamenti per iniziative a dir poco demenziali, mascherate dall'attivismo dell'inclusione gender e company... Per di più ci sono tanti bambini europei con patoligie rare che non vedranno mai fondi per l'accesso alle cure! Le nascite sono ai minini storici e ai governi va bene! Ma un giorno non così lontano, l'Europa avrà la maggioranza musulmana che porterà la loro inclusione ...........a dir poco tagliente!