Verso le elezioni

Lega, nel weekend si vota per le primarie: ora vedremo chi conta in Bergamasca

I 1200 militanti potranno scegliere chi dovrà correre per la Regione. Ma la partita è tripla: in ballo anche il controllo del Carroccio

Lega, nel weekend si vota per le primarie: ora vedremo chi conta in Bergamasca
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di Wainer Preda

E ora vedremo chi, dentro la Lega bergamasca, conta davvero. Nonostante i timori, le primarie, per consentire alla base di decidere i candidati alle Regionali, si faranno. Lo ha annunciato il nuovo segretario provinciale del Carroccio Fabrizio Sala che ha fatto delle consultazioni democratiche uno dei punti fermi del suo mandato.

Appuntamento, sabato 17 e domenica 18 dicembre. I militanti potranno recarsi nelle sedici sedi della Lega deputate (sono due per ogni zona, otto zone in tutto sul territorio provinciale) e votare per i candidati. Troveranno due schede di colore diverso: un voto per una donna, un voto per un uomo.

Chi si candida alle primarie

I numeri sono presto detti: 18 candidati (9 maschi e 9 femmine) e 1200 militanti che hanno diritto al voto. I candidati sono: Roberto Anelli, Daniele Belotti, Giorgio Bertazzoli, Alex Galizzi, Aurelio Locatelli, Giovanni Malanchini, Marco Masseria, Giuseppe Prevedini, Giuseppe Rossi. Per le signore invece si presentano Deborah Biffi, Onorina Carminati, Serena Fassi, Sara Fumagalli, Emiliana Giussani, Monica Mazzoleni, Antonella Pellegrinelli, Elena Poma, Emanuela Testa.

Di questi, ne passeranno solo dieci: cinque uomini e cinque donne. Una volta effettuato lo spoglio, la lista sarà consegnata, prima di Natale, alla segreteria regionale per il definitivo via libera alle candidature.

Ora, al di là dei nomi, è il dato politico che preme sottolineare. Le primarie sono uno strumento di gestione interna, ma introducono interessanti spunti d’analisi. A partire dal fatto che, in realtà, non si tratta di una gara singola bensì di tre.

Chi conta e quanto conta

Le primarie (o consultazioni, come tiene a chiamarle il nuovo segretario provinciale Sala) hanno un pregio. Permettono di rendere palese chi conta, e soprattutto quanto conta, dentro il partito. Consentono di misurare il reale consenso, il vero seguito di ciascun candidato, fra i militanti.

È evidente che per evitare figuracce i big, soprattutto, dovranno darsi parecchio da fare. Perché se, per dire, sono un consigliere regionale e poi mi votano in dieci, è evidente che il blasone è solo di facciata. In passato, abbiamo visto spesso generali senza esercito, favoriti dal sistema delle nomine. Le primarie fanno piazza pulita di quel sistema, introducendo il metodo democratico basato su voti reali.

Detto questo, scorrendo l’elenco dei candidati ci sono alcune considerazioni da fare. Balza all’occhio, per esempio, che il candidato al congresso Mauro Brambilla, sindaco di Fontanella, non abbia provato a capitalizzare il suo consenso alle primarie. Al contrario, tenterà, a sorpresa, l’ex sindaco di Caravaggio Giuseppe Prevedini. Il consigliere provinciale pesca nello stesso territorio, la Bassa Bergamasca, del suo mentore, Giovanni Malanchini, che per lui (...)

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