Infrastrutture

Malanchini: «La penetrante da Est è come la Salerno-Reggio Calabria»

Il consigliere regionale della Lega ha le idee chiare: «Concentriamoci sulla Nuova Cremasca»

Malanchini: «La penetrante da Est è come la Salerno-Reggio Calabria»
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«Non ho volutamente partecipato alla Commissione V che si è riunita oggi a Palazzo Pirelli, perché ritengo che Regione Lombardia si sia inserita in modo inopportuno in questioni che non le competono. Questo a causa di alcuni maldestri consiglieri regionali bergamaschi che sembrano dimenticare il principio di autonomia dei sindaci e pensano di poter decidere al loro posto».

Parola di Giovanni Malanchini, consigliere regionale della Lega in Lombardia.

«Spiace constatare che per qualcuno questa sia stata l’occasione per rilanciare la cosiddetta Penetrante da Est, un’opera irrealizzabile e dai costi spropositati. Parliamo - ricorda Malanchini - di 20 milioni di euro al chilometro, una cifra superiore persino a quella della Salerno-Reggio Calabria. A questo si aggiunge il fatto che trovo poco serio prendere posizione a favore di qualsiasi richiesta che viene dal territorio senza una reale valutazione delle risorse disponibili, perchè sappiamo tutti che non sono infinite».

E aggiunge: «La mia posizione è sempre stata ed è ancora chiara: la priorità per Bergamo è la Nuova Cremasca. Non ci si può approfittare del fatto che i sindaci della Bassa Bergamasca affrontino ogni giorno le maggiori criticità viabilistiche della provincia, senza lamentarsi e alzare la voce. È su questa opera, dunque, che dobbiamo concentrarci, invece di disperdere risorse in progetti irrealizzabili».

Commenti
Andrea

Si parla sempre e solo di cementificazione ed asfaltature mentre con tutti soldi che abbiamo preso dall'Europa per il PNRR non si parla di costruire carceri,visto l'aumento esponenziale della criminalità in tutte le sue forme e mai di strutture ed opere utili alla collettività(non di certo logistiche centri commerciali). Politica cieca che vivendo dentro ai palazzi no si rende conto delle reali necessità della popolazione. Mancano solo gli artisti a corte e si torna indietro al Rinascimento.

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