Mozione respinta

«Meglio dimettersi»: il video della polemica a Treviglio sui consigli comunali da remoto

Il Pd ha chiesto di dare questa possibilità per le donne con gravidanze a rischio e neogenitori. L'intervento di Colombo (FdI) ha sollevato un polverone

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È nato un vero e proprio caso intorno alla mozione presentata ieri, 25 febbraio, in Consiglio comunale a Treviglio dal gruppo del Pd, che chiedeva di rendere possibile il collegamento da remoto alle sedute «in situazioni meritevoli di particolare attenzione, correlate alla genitorialità», quindi nel caso di una gravidanza a rischio oppure nei primi mesi di vita del bambino.

La mozione ha visto come prima firmataria la consigliera capogruppo del Pd Matilde Tura ed è stata letta dalla segretaria comunale Sabina Ricapito,che l'ha definita «una proposta senza colore politico e di buon senso, che non toglie niente a nessuno e che non ha particolari costi». La maggioranza ha però cassato la mozione con due interventi di Silvia Colombo (FdI) ed Elisabeth Gatti (Lega).

«Conciliazione tra neogenitorialià e impegno civico»

Nello specifico, come spiegato dai colleghi di PrimaTreviglio, nella mozione veniva sottolineato che «è interesse di tutti rimuovere tutti gli ostacoli possibili perché la partecipazione alla vita politica e all'attività delle Istituzioni sia accessibile e praticabile promuovendo in modo pieno le pari opportunità, soprattutto in situazioni della vita particolarmente meritevoli di tutela. Tra queste vi è sicuramente la genitorialità. Garantire una adeguata conciliazione tra i primi mesi di cura e di accudimento di un nuovo nato e l'impegno civico – un diritto e un dovere del cittadino e della cittadina, e ancor più dei titolari di cariche elettive - è un segnale di civiltà, importante per rafforzare le pari opportunità».

«A quel punto meglio dimettersi»

Silvia Colombo, nel bocciare la mozione, è tuttavia partita da presupposti diversi, esordendo con «tutti possono avere degli imprevisti e se si salta un Consiglio non succede niente. È ovvio che nella vita ci sono delle priorità e se uno ricopre la carica di consigliere comunale al primo posto deve metterci la partecipazione. Poi nella vita capitano cose belle come la nascita di un figlio o cambiare lavoro, o anche cose brutte come una malattia. Allora forse bisogna riguardare le proprie priorità. La partecipazione alla vita del Consiglio comunale può diventare secondaria, ma a quel punto la vera forma di rispetto per chi partecipa e nei confronti di chi ci ha votato è quella di dimettersi e lasciare posto a chi ha la possibilità di dedicarsi pienamente senza trovare mezze misure, come quella di arrivare spesso in grande ritardo».

L'espressione esterrefatta di Matilde Tura durante l'intervento di Silvia Colombo (alle spalle)

Il sindaco

Deciso anche l'intervento del sindaco Juri Imeri: «Il nostro concetto è che il Consiglio debba essere svolto in presenza. Non mi sembra che partecipare una volta al mese possa essere un limite per i giovani. Questo argomento lo avevate già proposto in passato, ma se voi continuate a presentare una mozione con gli stessi principi noi continueremo a bocciarla».

Casati: «Visione imbarazzante»

Veloce la reazione del Pd che a vari livelli ha parlato di «scelta ideologica». Subito il consigliere Regionale Davide Casati ha commentato: «"Sei incinta o malata? Dimettiti". Se non l'avessi sentito con le mie orecchie stenterei a crederci». Sottolinea: «Una visione imbarazzante, discriminatoria e medievale, che evidentemente però non viene così percepita dalla consigliera di Fratelli d'Italia che non solo lo pensa ma nemmeno si vergogna di dirlo ad alta voce leggendo un discorso preparato. Ma la maternità (così come la paternità) non è e non deve essere posta come un ostacolo, anzi: contrastare questa visione retrograda che danneggia non solo le donne ma tutta la società è una sfida che riguarda la politica, le istituzioni e ciascuno di noi. Nel frattempo ci aspettiamo che la consigliera Colombo porga le sue scuse a tutte le donne che con fatica conciliano vita familiare, lavorativa e politica e che l’amministrazione di Treviglio si dissoci da queste dichiarazioni».

«Incoerenza della destra»

A ruota, il segretario provinciale Gabriele Giudici: «Il centrodestra si riempie la bocca con la retorica della natalità, ma solo quando si tratta di relegare le donne alla maternità, non di garantire loro pari opportunità in politica e nel lavoro». E cita anche la Costituzione: «Secondo l’articolo 3, è compito delle istituzioni rimuovere ogni barriera, economica o sociale, che ostacoli la piena partecipazione alla vita democratica del Paese».

Romina Russo, portavoce della conferenza delle donne democratiche di Bergamo commenta: «Parole inaccettabili che dimostrano l'incoerenza di questa destra che con slogan fa della natalità uno dei propri cardini e poi ostacola la partecipazione delle donne nelle istituzioni e nella vita politica».

«Un possibilità che non crea problemi»

La stessa consigliera di Treviglio Tura ha quindi aggiunto: «La possibilità di partecipare da remoto è tecnicamente fattibile, ed è già messa in atto da sindaco e assessori con le Giunta in videoconferenza, e già sperimentata senza particolari problemi da ospiti che si sono collegati da remoto per relazionare al consiglio. Una possibilità che non crea problemi a nessuno, non ha costi per la collettività, un segnale di attenzione e di rispetto per condizioni temporanee della vita di una persona».

Commenti
Giovanna

Penso solo che chi non è dalla parte delle donne è la destra in generale, che riempie di retorica propaganda le menti delle donne masochiste che gridano fozza gioggina. Senza sapere nulla di come gioggina anzi ha aumentato l'iva sui prodotti femminili

Matteo

Credo che dopo quello che sto per dire o nevicà di brutto o vengono 25 gradi. Però lo devo dire, il PD che non ne dice mai una giusta, questa volta ha ragione da vendere!!! La risposta della maggioranza: no comment!

Adriano

Caro Luca, appellarsi alla privacy e alla fortuna di tua moglie, la cui salute le ha concesso di partecipare fino a pochi giorni dal parto, sono motivazioni del tutto secondarie. Esprimi con concetti diversi quanto affermato dal sindaco Juri Imeri. Entrambi volete sviare il discorso dalla gravità delle parole usate da Silvia Colombo. E' così difficile riconoscere per una volta che sono parole sbagliate, irrispettose e inadatte?

Luca

Da remoto NO!! cosà fa una stanza dove invita amici e compagni di merende ? quando ci sono argomenti delicati e privacy , e no. Incinta può venire in consiglio , ha paura di inffettarsi ? gli si mette dei plexiglass e si mette la mascherina . Mi a moglie incinta 3 volte è andata in consiglio fino alla settimana prima.

Alberto

Questo modo di pensare, purtroppo diffuso, fa sì che tante donne lasciano il lavoro (spesso per sempre) o decidono di non avere figli (peggio ancora). L'Italia (o per lo meno parte di essa) non vede le giovani generazioni come ciò su cui puntare; alla lunga si vedono poi i risultati: una spaventosa denatalità. A dimettersi adesso dovrebbe essere la consigliera Colombo: indegna di ricoprire un incarico pubblico!

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