la polemica

Un 25 Aprile senza "Bella Ciao"? L'Anpi di Romano contesta la decisione del Comune

80° anniversario della Liberazione senza canti, inni e accompagnamenti musicali durante le celebrazioni. Motivo: il lutto per la scomparsa del Papa

Un 25 Aprile senza "Bella Ciao"? L'Anpi di Romano contesta la decisione del Comune
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La commemorazione dell'80° anniversario della Liberazione a Romano di Lombardia sarà più silenziosa. Una decisione che ha acceso un dibattito nella cittadina della Bassa bergamasca, dove l'Amministrazione comunale ha deciso di vietare canti, inni e accompagnamenti musicali durante le celebrazioni di domani.

Corteo sì, ma in silenzio

Come riportano i colleghi di Prima Treviglio, il sindaco Gianfranco Gafforelli ha motivato il provvedimento con il rispetto delle disposizioni ministeriali sul lutto nazionale proclamato per la scomparsa di Papa Francesco, i cui funerali si terranno sabato a Roma. Il corteo per commemorare la Liberazione si farà, ma dovrà procedere nel silenzio. Niente banda musicale, niente inni della Resistenza e, soprattutto, niente "Bella Ciao"

La scelta di partecipare a una commemorazione "in punta di piedi", però, non convince l'Associazione nazionale partigiani d'Italia. Walter Torrioni, presidente della sezione romanese dell'anpi, non ha nascosto la sua indignazione: «Ho chiesto di poter visionare le disposizioni prefettizie che impedirebbero l'esecuzione dei brani concordati per la cerimonia, perfettamente coerenti con il significato del 25 Aprile. Ma non mi è stato concesso di leggerle».

«Solo il 25 Aprile deve essere sobrio?»

Ciò che più ha fatto discutere è l'apparente applicazione selettiva delle norme sul lutto nazionale. «I locali pubblici a Romano e altrove sono regolarmente aperti in questi giorni, le sale cinematografiche proseguono la programmazione e il mercato cittadino si terrà regolarmente giovedì - ha sottolineato Torrioni con una punta di amarezza -. Solo il 25 Aprile deve essere sobrio?».

Particolarmente controverso il divieto imposto al corpo musicale G.B. Rubini di eseguire "Bella Ciao", uno dei simboli della Resistenza italiana. Per l'Anpi non si tratta solo di una questione formale, ma di un tentativo di sminuire la portata della celebrazione.

La risposta dell'Anpi

L'associazione ha già annunciato che, nonostante i divieti, i cittadini non rinunceranno a far sentire la propria voce: «Può essere impedito alla Banda di eseguire "Bella Ciao", non potrà essere impedito ai cittadini di cantarla come sempre: con amore! - ha concluso Torrioni, aggiungendo un riferimento proprio al Pontefice recentemente scomparso -. "Bella Ciao" è un canto d'amore, e la canteremo anche in omaggio a Papa Francesco, uomo di Pace».

Commenti
Angela

Mi sa che una bottiglia di vino deve farsela chi non ama questa festa per far passare la giornata.buona liberazione a tutti.

Pantani il pirata

Fatevi una bottiglia di vino....così magari vi passa l' ossessione di vedere fascisti dappertutto....mamma mia. Festeggiate il 25 aprile senza tante polemiche e cantate tutto il giorno....che poi vi passa!

gus

Al suo posto cosa faranno? il saluto.....Romano?. Che poi romano non era, i romani non salutavano così. Quello che fanno i fascisti è saluto fascista e basta.

RC

Lo ripeto ogni giorno: che schifo di governo. Lo ripeterò ancor più forte oggi 25aprile 🙌

Pantani il pirata

Ma quelli dell' anpi che patetici....fateli cantare dategli anche un fiasco di vino così prosit.

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