La lettera

Orti comunali: anziani sotto sfratto per fare largo ai giovani

Cambiato il regolamento di assegnazione. «L’Amministrazione decide di lasciarci ancora più soli, senza darci alternative». L’assessore Marchesi: «Un “passaggio di testimone” da intendersi come una naturale necessità»

Orti comunali: anziani sotto sfratto per fare largo ai giovani
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I criteri di assegnazione degli orti comunali sono cambiati. E così alcuni anziani si sono visti recapitare delle lettere di sfratto: il nuovo regolamento favorisce giovani, famiglie numerose e redditi bassi. Chi però coltiva un appezzamento da anni si sente defraudato da tale scelta, come Nermino Maccaroni, Celadina, che ha scritto all’Amministrazione comunale - e per conoscenza a noi - a nome e su richiesta di tutti gli anziani degli orti comunali della Celadina.

Sono un ormai ex assegnatario di orto comunale che in data 4/2/2021, come altri assegnatari, ha ricevuto tramite lettera una comunicazione che intima con soli 18 giorni di anticipo la riconsegna delle chiavi e il rilascio dell’orto per avvenuta cessazione della concessione dello stesso, senza che ancora ci sia una nuova graduatoria definitiva. Unica alternativa, come indicato nella comunicazione, lo sgombero coatto. L’Amministrazione, per mano del responsabile del servizio verde pubblico Guglielmo Baggi, avverte così dei cittadini anziani, tendenzialmente ultrasettantenni come il sottoscritto, di essere sotto sfratto.

Il nuovo regolamento sembra preveda l’assegnazione esclusiva a giovani con basso reddito. Ci chiediamo quindi se è responsabile rischiare di mettere una contro l’altra delle fasce sociali deboli, se è sensato agitare un possibile scontro generazionale e quanto sia lungimirante eliminare l’ultima passione vivibile da persone anziane, in un periodo storico come questo, in cui il covid ha eliminato ogni spazio sociale che una persona anziana può vivere quotidianamente.

Molti di noi sono rimasti soli perché questa pandemia ci ha portato via le persone più care e ci ha isolati dal mondo. Ora l’Amministrazione decide di lasciarci ancora più soli, senza darci alternative. Sperando che nel frattempo ci vengano proposte delle alternative non escludenti, invitiamo gli amministratori e i giornalisti a presenziare e documentare lo sfratto che si terrà lunedì 22 febbraio, ore 10.30, presso gli orti di via Pizzo Redorta, Celadina.

Alla mail di Maccaroni ha risposto direttamente l’assessore al Verde pubblico Marzia Marchesi

Gent.mo signor Maccaroni, gli Uffici hanno inviato a Lei, e ad altri cittadini nella sua stessa situazione, una lettera che La invita cortesemente a riconsegnare le chiavi dell’orto a Lei assegnato nel 2014 la cui concessione, già rinnovata nel 2017 e scaduta il 31 dicembre 2019, è stata prolungata fino ad oggi a causa dell’emergenza Covid-19 che ha rallentato l’esecuzione di alcune procedure amministrative come questa già prevista oramai un anno fa.

Il nuovo regolamento di assegnazione degli orti, approvato con ampia maggioranza dal Consiglio comunale il 22/09/2020, ha determinato nuovi criteri a vantaggio delle persone più giovani, delle famiglie numerose e di quelle con difficoltà economiche che, come può ben comprendere, sono oggi numerose. Sulla base di questi parametri è stata pubblicata il 15/02/2021 la graduatoria provvisoria di assegnazione di 27 appezzamenti previsti nel bando di novembre 2020, che ha raccolto ben 131 domande.

L’Amministrazione è evidentemente dispiaciuta che alcuni cittadini come Lei perdano un'occasione di impegno e di svago così importante in un momento difficile come quello ancora oggi in corso. Allo stesso tempo, però, è obbligata a garantire il rispetto delle regole poste alla base del vecchio e del nuovo regolamento (in entrambe il contratto prevedeva una concessione di 3 anni più 3), e la tutela degli interessi di tutti coloro che, come Lei, vogliono dedicarsi a questa attività. Faccio pertanto appello alla saggezza propria dei Suoi anni nel comprendere che quanto da Voi goduto fino ad oggi sia diritto anche di altri, e quanto questo ”passaggio di testimone" sia da intendersi come una naturale necessità ben lontana da ogni logica di conflitto, meno che mai generazionale.

L’Amministrazione comunale, come sa, è impegnata da sempre nella tutela delle persone anziane attraverso il sostegno delle loro necessità quotidiane e non solo: basti pensare tutta l’attività che il Comune ha gestito nell’ultimo anno, anche attraverso lo strumento di BergamoAiuta, e rivolta prioritariamente a fornire supporto a chi come Lei era esposto maggiormente al rischio di contagio. Ma ce ne sono molte altre di iniziative in campo, ben oltre l'emergenza. La concessione della cura di un orto è quindi una delle possibilità in grado di assecondare i Vostri interessi, di cui non sottovalutiamo certo l'importanza. Nel contempo crediamo però che essa non possa ritenersi esaustiva di tutto il nostro impegno nei Vostri confronti. Non Vi lasciamo soli.

La questione ci sta a cuore. Le assicuro quindi la nostra massima attenzione nel valutare nei prossimi giorni soluzioni alternative che possano dare una risposta alla Vostra necessità, ferma restando la scadenza del 22 febbraio da ritenersi definita nei termini indicati nella lettera.

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