sostegno ai negozi

Palazzo Frizzoni rinvia a fine maggio il pagamento per l'occupazione di suolo pubblico

Teoricamente le attività commerciali cittadine avrebbero dovuto pagare la Cosap a partire dal 31 marzo. Il Comune ha stralciato questo canone da marzo dell'anno scorso

Palazzo Frizzoni rinvia a fine maggio il pagamento per l'occupazione di suolo pubblico
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Palazzo Frizzoni ha deciso di tendere nuovamente la mano agli esercenti della città, prorogando a fine maggio il termine del pagamento della tassa per l’occupazione del suolo pubblico. Teoricamente, infatti, le attività commerciali cittadine avrebbero dovuto pagare la Cosap a partire dal 31 marzo.

A Bergamo questo canone è stato stralciato completamente da marzo dell’anno scorso, durante la prima ondata del Covid. «Abbiamo deciso di prendere tempo – sottolinea il vicesindaco Sergio Gandi – in attesa di comprendere meglio la situazione finanziaria del nostro Comune e l’evoluzione epidemiologica dei prossimi mesi».

Ieri (giovedì 4 marzo) la giunta ha approvato questo ulteriore rinvio, determinando la scadenza della seconda delle rate di versamento all’ultimo giorno del mese di luglio. Restano invariate le altre scadenze, previste per l’ultimo giorno dei mesi di settembre e di novembre. «È possibile che il Governo intervenga con un analogo provvedimento di esenzione o di rinvio – aggiunge Gandi -, ma siamo al lavoro per trovare eventuali soluzioni capaci di dare respiro alle attività commerciali della città, così colpite in questi mesi dalle limitazioni. È una prima risposta, che arriva a poche ore dall’istituzione della zona arancione rafforzata su tutto il territorio lombardo per decisione del presidente Attilio Fontana».

Gli esercizi commerciali attive a Bergamo, secondo i dati a disposizione del Comune alla data del 31 dicembre 2020, sono nel complesso 6.635, dieci in meno del record segnato dalla città nel 2019. Nonostante la crisi economico-sanitaria, l’anno scorso si è chiuso circa 200 negozi in più rispetto al 2018 e oltre 430 in più rispetto all’anno 2017.

Le attività di somministrazione di bevande e alimenti, ovvero bar, ristoranti e trattorie, principali beneficiarie di questo provvedimento, sono ora 706 in città, quattro in più rispetto al 2019.

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