Retroscena

Partito Democratico bergamasco, le sei correnti e i troppi aspiranti (anche per la Regione)

Da Giudici a Rossi, da Casati a Misiani, passando per Gori e Gandolfi. Tra Provincia, Regionali e Politiche le “fazioni” rischiano di far sbandare il partito

Partito Democratico bergamasco, le sei correnti e i troppi aspiranti (anche per la Regione)
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di Wainer Preda

Dieci correnti a livello nazionale. Qualcuna meno in Bergamasca. Che la cura “normalizzante” di Elly Schlein non abbia avuto effetto alcuno sulle “fazioni”, spesso belligeranti, interne al Partito Democratico è un dato di fatto.

Le correnti non sono state abolite, anzi sono più vive che mai, sebbene i dem siano soliti chiamarle, in maniera suggestiva, «diverse sensibilità». Termine elegante per dire che ogni corrente - con relativi referenti nazionali e locali -, la pensa a modo suo e con le sue logiche agisce. E pur condividendo il progressismo di base, la stessa egida e la medesima bandiera, persegue aspirazioni proprie e punta a piazzare i suoi uomini.

Vale anche in Bergamasca. Dove già la linea di faglia fra Elly e Stefano Bonaccini ha provocato oscillazioni e tiri mancini, specie in campagna elettorale (memorabile il caso di Cecilia Strada che, in quota Schlein, venne a Bergamo per sottrarre voti europei al bonacciniano Giorgio Gori). Ma tant’è, non è nulla rispetto a quel che verrà. Alla battaglia - intestina e clandestina - che si prospetta nel medio-lungo termine.

Sì perché i mesi e gli anni a venire saranno forieri di disfide. Dopo il voto sulla presidenza della Provincia del febbraio 2026, nel giugno 2027 toccherà alle Amministrative e alle Politiche e poi, nel febbraio 2028, alle Regionali. Un bel giro di valzer che dovrà esprimere candidati in Bergamasca, a Roma e a Milano. Sul quale ogni corrente, c’è da scommettere, darà battaglia.

Il Pd come la dea Kalì (o quasi)

Ah, detto per inciso, le correnti del Pd bergamasco attualmente sono sei. C’è quella del segretario provinciale Gabriele Giudici, legata a doppio filo all’ex sindaco di Arzago e a sua volta ex segretario provinciale, Gabriele Riva.

C’è quella dell’attuale vicesegretario regionale del Pd, ex presidente della Provincia e sindaco di Bonate Sopra, Matteo Rossi. E poi, sempre a sinistra, quella portata avanti da Antonio Misiani, che ha come referente nazionale Andrea Orlando. E ancora, c’è quella catto-progressista che fa capo al consigliere regionale Davide Casati (e in subordine al consigliere provinciale Mauro Bonomelli).

In più ci sono (...)

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