Pezzotta e la proposta sul golf, il primo colpo non va in buca. Esordio così così
La bozza di programma del candidato sindaco lascia qualche perplessità: dalla “pagella” ai minori stranieri all’idea di sostenere il turismo col suo amato sport

di Wainer Preda
Sedici paginette, scritte anche larghe. Il candidato sindaco del centrodestra Andrea Pezzotta ha reso nota la prima bozza del suo programma. Si tratta, per stessa ammissione di Pezzotta, di un’anticipazione di quello, più corposo, che verrà: «Quello che state leggendo, lo dico subito, non è un programma elettorale. Quello sarà ovviamente più completo e articolato e sarà redatto in collaborazione con i partiti».
Solo che allora non si capisce l’utilità di uscire allo scoperto con questa sorta di “canovaccio” d’idee ancora da sviluppare. Vero che il centrodestra a momenti presentava il candidato dopo le elezioni e dunque l’avvocato deve recuperar terreno. Ma i documenti fatti di corsa, per loro natura, sono infidi e il rischio scivolone è dietro l’angolo.

Ma tant’è, il “programmino”, come l’ha definito qualcuno, s’intitola: La Bergamo che vorrei. Dopo una prima parte biografica e un po’ marzulliana (si faccia una domanda, si dia una risposta), dove emerge chiaro l’attaccamento alla famiglia e alla professione di avvocato, il terreno comincia a farsi insidioso.
Con un’apertura arcobaleno che deve aver fatto sudare freddo taluni alleati: «A scanso di equivoci, sono convinto che ogni tipo di famiglia, anche quella formata da persone dello stesso sesso debba essere tutelata».
Poi ecco la sterzata correttiva: «Attenzione particolare deve essere rivolta alla famiglia tradizionale». Il discorso quindi prende la tangente verso Covid 19, conflitti in Europa e Medioriente, crisi climatica, problemi planetari non esattamente in capo a Palazzo Frizzoni. Poi (...)