Ribolla (Lega) boccia il Comune di Bergamo in tema di sicurezza: «Non ci siamo proprio»
Il consigliere attacca l'Amministrazione per non aver chiesto prima più agenti, anche se in realtà la giunta da tempo è attiva sul problema
Il tema della sicurezza è protagonista di questi giorni di risse e disordini a Bergamo e anche la minoranza batte ferro, con il consigliere Leghista Alberto Ribolla che definisce «quasi esilaranti» le richieste del sindaco Gori e dell'assessore alla Sicurezza Sergio Gandi di un maggiore presidio e soprattutto di più agenti.
Troppi pochi agenti
Il perché viene sottolineato dalla rivendicazione del leghista, che scrive: «Da anni mi batto affinché si aumentino gli agenti della Polizia Locale: ogni anno, dati alla mano, denuncio la carenza di organici e le decisioni di questa Amministrazione che ha portato, negli anni, addirittura a scendere al minimo storico di unità. La risposta è sempre stata evasiva e mai concreta».
Un problema del quale l'attuale Giunta è in realtà ben consapevole. Già nel programma elettorale del 2019 il sindaco, allora candidato alla riconferma, aveva individuato come punto focale l'aumento degli agenti a duecento unità. Ma, come fa sapere Palazzo Frizzoni, attualmente il Comune è sotto organico a causa del forte turnover e del basso successo dei concorsi.
E l'Esercito?
Ribolla rincara la dose: «Per anni ho poi chiesto che il sindaco Gori richiedesse il supporto dell'Esercito, recentemente ripristinato, grazie all’azione della Lega, in città governate anche dal centrosinistra, come la vicina Monza, ma mai a Bergamo. Il sindaco e il suo vice hanno sempre detto che i militari non erano necessari». Il punto, ha spesso sottolineato in passato Palazzo Frizzoni, è che le possibilità di intervento effettive dei militari sono ristrette. Potrebbero avere al massimo una funzione di deterrente, ma all'Esercito non competono funzioni di ordine pubblico.
L'attacco
Il consigliere chiosa: «Mi spiace, non ci siamo proprio. Bergamo ha bisogno di serietà, anche nell'azione amministrativa che non può essere improvvisata o fatta di parole che però raramente si traducono in fatti concreti, soprattutto in tema di sicurezza ed ordine pubblico».