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Rilancio della montagna, il sindaco di Corna Imagna: «No parco giochi per stranieri, serve sostenibilità»

Secondo Invernizzi sarebbe opportuno investire i finanziamenti del Pnrr in progettualità che rientrino in una strategia complessiva di sviluppo del territorio

Rilancio della montagna, il sindaco di Corna Imagna: «No parco giochi per stranieri, serve sostenibilità»
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I piani di rilancio dei territori montani non convincono fino in fondo il sindaco di Corna Imagna Giacomo Invernizzi, soprattutto alla luce della mancanza, all’interno dei capitoli del Pnrr, di programmi mirati e tarati sulle specifiche esigenze di queste aree.

«La montagna non deve essere un parco giochi per turisti stranieri – sottolinea Invernizzi -. Dobbiamo riportarla al suo valore originario, al centro di programmi di sviluppo più organici e strategici, parte di un processo strutturato, e che aprano ad un tipo di economia di prossimità, più sostenibile. Da questo punto di vista la Comunità montana Valle Imagna e la Provincia di Bergamo devono fare al più presto la loro parte».

Giacomo Invernizzi, sindaco di Corna Imagna

Nella visione del sindaco valdimagnino la costruzione di economie di prossimità non significa chiusura al mondo esterno. «Grazie al Pnrr stanno arrivando molti finanziamenti – spiega -, ma manca una strategia complessiva di sviluppo del territorio, in particolar modo della media montagna che, da sola, rappresenta circa un terzo del territorio nazionale. Questa poteva essere l'occasione per invertire un processo e, soprattutto, avviare la più grande trasformazione del territorio italiano».

Insomma, i soldi ora ci sarebbero anche, il problema è che dovrebbero essere spesi in modo più organico e non favorendo il finanziamento di progettualità che, pur interessanti, non rientrano in una strategia complessiva di sviluppo di un territorio e non garantiscono un ritorno significativo in termini economici, di crescita e di sostenibilità.

«La montagna è diventata oggetto di piccoli “contentini”, sia nel Pnrr che a livello regionale – osserva Invernizzi –. I finanziamenti vengono distribuiti in una modalità spesso clientelare e legata ai partiti politici. E così si costringe i Comuni ad andare di corsa a presentare i progetti, basta che siano innovativi e che facciano rumore. Vengono enfatizzate le idee più belle e più bizzarre, ma a volte deboli sotto l'aspetto di processi territoriali a lunga durata. Comunità montana Valle Imagna e Provincia hanno parlato della costituzione di tavoli di lavoro dedicati alla montagna, per costruire progettualità più strutturate. Questi dovrebbero essere realizzati in tempi urgenti e poi mantenuti».

Un caso esemplare, anche per le polemiche generatesi attorno ad esso, sarebbe il progetto che prevede l'asfaltatura della strada forestale Fuipiano-Taleggio. «Se la motivazione è quella di correre dietro a qualche turista tedesco non ci siamo - evidenzia Invernizzi -. L'aeroporto di Orio è un ottimo canale per il turismo straniero, ma il tema della globalizzazione porta a vincolarci a dinamiche internazionali. Noi dobbiamo guardare a Bergamo e alla Lombardia con i suoi 10 milioni di abitanti, dobbiamo riportare la gente in montagna con modalità strutturate, recuperare l’ambiente e valorizzare alcuni i beni fondamentali come l'acqua e creare economie legate al cibo. Ciò non significa che non dobbiamo stare attenti al turista straniero, ma questo non deve essere l'unico obiettivo. Dobbiamo ricostruire un'alleanza fra montagna e città, che non si limiti alla sola passeggiata».

Infine, secondo il sindaco di Corna Imagna, la montagna dovrebbe tornare prepotentemente anche sui banchi di scuola, non come semplice “spot”. «Sarebbe importante che con l'Università di Bergamo si costruissero percorsi per esportare saperi, non conoscenze di secondo piano, e costruire professionalità legate alla gestione dei beni primari: boschi, acqua, recupero, o viabilità montana – conclude -. La montagna deve tornare ad essere oggetto di studio. Con ABF, ad esempio, abbiamo parlato di portare in Valle Imagna corsi riconosciuti da Regione Lombardia di riqualificazione o di specializzazione su alcune tematiche. Non il classico percorso professionale, ma corsi più brevi e dedicati anche agli adulti, con una parte sia teorica che di tirocinio».

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