L'intervista

Romeo, candidato alla guida regionale del Carroccio: «Ritroviamo l'anima della Lega»

Il capogruppo lumbard in Senato è candidato alla segreteria regionale. Gran parte del gruppo bergamasco è con lui

Romeo, candidato alla guida regionale del Carroccio: «Ritroviamo l'anima della Lega»
Pubblicato:
Aggiornato:

di Wainer Preda

Cinquantatré anni, monzese, militante fin dal 1993. Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega in Senato, è candidato al congresso regionale del Carroccio. Quello che la base leghista attende ormai da tempo immemore.

Senatore, nel fine settimana sarà alla festa della Lega di Palazzago: cosa dirà a sindaci e militanti?

«Cercherò di mettere in evidenza che intendo rilanciare il partito sul territorio, partendo proprio dagli amministratori. Ci vuole un lavoro di grande condivisione. Va potenziata la rete con gli amministratori locali. E poi dobbiamo andare a raccogliere le loro esigenze, le difficoltà, perché sappiamo che in questo momento fare i sindaci o gli amministratori è un compito molto, molto complicato».

Voi però avete il vantaggio di avere un partito strutturato, specie in Bergamasca.

«Abbiamo sempre avuto tutti contro. L’unico modo per resistere ed essere competitivi è quello di rimanere ben strutturati e ben organizzati. È sempre stata la nostra forza, soprattutto nei momenti di difficoltà».

Pare che buona parte dei militanti della Lega bergamasca al congresso sarà dalla sua parte.

«Sono contento. Ringrazio per la fiducia. Sono sempre stato molto presente in Bergamasca fin da quando frequentavo il movimento giovanile. Diciamo che il territorio lo conosco abbastanza bene. Ho sempre dato la mia disponibilità. Credo che mi riconoscano questo».

Per il congresso regionale c’è una data?

«Il nostro segretario Matteo Salvini ha detto più volte in consiglio federale che il congresso lombardo si terrà a fine novembre, primi di dicembre. Non ho motivi di dubitare. Ormai siamo vicini».

Massimiliano Romeo con i militanti della Lega

Il suo sfidante sarà Luca Toccalini?

«Toccalini si è candidato. È il segretario federale dei giovani, una persona che stimo. Ben venga. Se poi ci saranno anche altri candidati lo ritengo positivo. Dopo tanti anni che non ci sono congressi, il confronto interno, sereno, pacato, è auspicabile. Credo faccia parte di un partito maturo».

Se vincerà, la sua Lega come sarà?

«Mi sto mettendo in campo per aiutare Matteo Salvini. Per me la Lega resterà la Lega nazionale, perché credo che il nostro segretario abbia avuto una grande intuizione. Ovvero, che oggi la sfida non è solo il centralismo romano ma anche quello più asfissiante di Bruxelles. Ragion per cui, per affrontare queste sfide, pensare a un partito confinato in alcune regioni ha poco senso. Dall'altra parte però è anche vero che bisogna recuperare un po' di identità».

Già, oggi la Lega che cos’è?

«Noi siamo sempre stati un partito a forte vocazione territoriale. Questa è la nostra anima. Va conciliata con la vocazione nazionale. Credo che possano camminare insieme. Dobbiamo recuperare alcune delle nostre battaglie storiche. Per esempio, ho portato avanti un disegno di legge per parametrare gli stipendi al costo della vita di un territorio. Che non significa tornare alle vecchie rigide gabbie salariali. Ma introdurre un meccanismo più flessibile che tiene conto che, anche all'interno delle stesse regioni, ci possono essere zone dove la vita costa di più e altre meno. Credo sia in tema molto sentito. Vogliamo essere più vicini ai nostri artigiani, ai nostri piccoli e medi imprenditori. C’è poi una “questione settentrionale”: dal 2011 a 2022 il Nord ha perso più capacità di spesa rispetto al resto del Paese, quindi stiamo assistendo a un livellamento verso il basso. Il federalismo che abbiamo in mente noi, invece, punta a invertire questo trend, migliorando le condizioni economiche delle regioni, di tutte le regioni, verso l’alto».

Cercherete di recuperare i dissidenti storici?

«Ho sempre sostenuto l’equilibrio, il confronto e il rispetto. Se qualcuno ha delle critiche (...)

Continua a leggere sul PrimaBergamo in edicola fino a giovedì 7 novembre, o in edizione digitale QUI

Seguici sui nostri canali