Linea dura per Natale, ora è ufficiale: ecco tutte le regole, tra zona rossa e zona arancione
Il presidente Conte ha annunciato l'approvazione del decreto legge (non un Dpcm) che norma le due settimane che vanno dal 24 dicembre al 6 gennaio. «La stretta era necessaria, ma abbiamo previsto delle deroghe»
Dopo giorni di tira e molla, a prevalere è stata la linea dura, sebbene con qualche attenuazione. Il Natale italiano si tinge di rosso e dal 24 dicembre al 6 gennaio, nei giorni festivi e prefestivi, non si potrà uscire di casa se non per ragioni strettamente legate al lavoro o a esigenze di prima necessità. Oltre al divieto di circolazione per ragioni non essenziali (per gli spostamenti servirà l'autocertificazione) chiuderanno ristoranti, bar e negozi. Negli altri giorni feriali (28, 29, 30 dicembre e 4 gennaio), invece, scatteranno le regole della zona arancione, che prevedono spostamenti limitati all’interno del proprio Comune di residenza; in questi giorni riapriranno anche i negozi ma resteranno chiusi ristoranti e bar.
«Il sistema a zone ha funzionato - ha esordito il premier - e ha evitato un lockdown generalizzato. Abbiamo abbattuto sotto a 1 l'indice Rt. Ma la situazione resta difficile e preoccupante, in Italia così come in tutta Europa. Per questo i nostri esperti sono molti preoccupati per la possibilità che il periodo natalizio faccia ripartire la crescita del contagio. Dobbiamo quindi intervenire. E vi assicuro che è una scelta sofferta. Ecco allora che abbiamo adottato un decreto legge, e non un Dpcm, che trova un punto di equilibrio tra la stretta e le deroghe che comunque tengono conto dell'importanza del Natale».
«Il ritardo di questa conferenza - ha continuato il premier Conte - è dovuta alla volontà di inserire già in questo decreto delle misure di ristoro. Siamo al fianco dei professionisti più colpiti da queste misure, che riteniamo però necessarie: abbiamo subito previsto 645 milioni in favore di ristoranti e bar. Inoltre, grazie alla collaborazione delle forze di maggioranza e anche di quelle delle opposizioni, il Parlamento sta rafforzando la legge di bilancio. Infine, col prossimo decreto Ristori che approveremo a gennaio, interverremo per aiutare anche le altre attività colpite, oltre a bar e ristoranti».
Nella sostanza, quindi, si tratterà di 10 giorni di lockdown totale come in primavera e altri 4 all’insegna di chiusure molto rigide. Con buona pace del premier Giuseppe Conte che ha più volte detto di non gradire il termine lockdown. Nel dettaglio, ecco i punti salienti del nuovo decreto legge:
- Zona rossa: i giorni del 24, 25, 26, 27 e 31 dicembre e 1, 2, 3, 5 e 6 gennaio.
- Zona arancione: 28, 29 e 30 dicembre e il 4 gennaio.
- Spostamenti: da lunedì 21 dicembre scatta il divieto di spostamenti tra Regioni. Nei giorni rossi non si potrà uscire di casa se non per motivi di salute, lavoro o necessità (servirà l’autocertificazione). Nei giorni arancioni sarà vietata la circolazione all’esterno dei confini del proprio Comune a meno che non si tratti di paesi con meno di 5 mila abitanti e ci si sposti entro un raggio massimo di 30 chilometri. Non ci si potrà però muovere per andare nei capoluoghi di provincia, anche se entro il raggio dei 30 chilometri. Resta sempre consentito il rientro alla propria abitazione, domicilio o residenza.
- Visite a pareti o amici: fermo restando il divieto di spostamento interregionale, durante i giorni festivi e prefestivi compresi tra il 24 dicembre e il 6 gennaio ci si potrà spostare verso altre abitazioni private di parenti o amici una sola volta al giorno, nei limiti del coprifuoco (ossia tra le ore 5 e le 22) in una sola abitazione che si trova nella stessa Regione. Potranno spostarsi massimo due persone, che si aggiungeranno a quelle già presenti nell’abitazione cui si farà visita. Nella deroga non sono conteggiati gli under 14 sui quali le due persone esercitano la potestà genitoriale e le persone disabili o non autosufficienti conviventi.
- Bar, negozi e ristoranti: nei giorni rossi tutte le attività commerciali saranno chiuse, ad eccezione di farmacie, edicole, tabaccherie, parrucchieri, barbieri e lavanderie. Nei giorni arancioni i negozi potranno riaprire. Resta consentito l’asporto fino alle 22 e il delivery.
- Coprifuoco: confermato il coprifuoco nazionale dalle 22 alle 5 del mattino, tranne che nella notte di Capodanno che durerà fino alle 7 del mattino dell’1 gennaio per evitare festeggiamenti, cene e veglioni.