Cambiare lo scarico della moto: come scegliere l’aftermarket ‘giusto’

Cambiare lo scarico della moto: come scegliere l’aftermarket ‘giusto’
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Sostituire lo scarico della moto è una prassi molto comune tra gli appassionati di due ruote; anche i rider meno incalliti difficilmente rinunciano a smontare la marmitta di serie per installare un modello più accattivante. Si tratta di una modifica lecita, se effettuata rispettando alcuni parametri, che però richiede di scegliere accuratamente la componente con la quale sostituire il terminale originale. Di seguito, vediamo come individuare lo scarico adatto per la propria moto e rispettare le normative che regolano la circolazione dei veicoli a motore.

Quali fattori valutare

Quando si acquista un terminale di scarico “aftermarket” (ossia non compreso nell’equipaggiamento di serie di uno specifico modello di moto ma acquistato separatamente e montato successivamente) ci sono diversi aspetti da valutare:

  • il prezzo; il costo al dettaglio di uno scarico varia a seconda del materiale, della finitura, delle dimensioni, del modello di moto su cui può essere installato e, naturalmente, del brand;
  • la compatibilità con la propria moto;
  • l’omologazione;
  • le caratteristiche estetiche; a tal riguardo, la valutazione è puramente soggettiva, benché vada ristretta alla gamma di prodotti che possono essere effettivamente installati sulla moto. Detto ciò, le opzioni di maggior impatto prevedono una finitura cromata in grado di conferire una nota distintiva al look dell’intera due ruote;
  • il canale di acquisto.

Acquistare tramite canali trasparenti

Al di là degli aspetti tecnici ed estetici, non bisogna dimenticare come il terminale di scarico fa comunque parte di un apparato più ampio (lo scarico che convoglia fuori dal motore i fumi prodotti dalla combustione del carburante). Di conseguenza, ha anche una funzione di carattere pratico, ovvero indirizzare i fumi di scarico verso l’esterno, alla quale si aggiunge quella relativa all’abbattimento delle emissioni inquinanti e sonore. 

Pertanto, il consiglio è quello di non lesinare sulla qualità e, cosa più importante, non provare a risparmiare optando per prodotti di seconda mano o, peggio, non completamente tracciabili. È bene, di contro, affidarsi a canali di vendita trasparenti, optando per scarichi prodotti da marchi di comprovata affidabilità come, ad esempio, i modelli Leovince disponibili sull’e-commerce specializzato Omniaracing.

Rivolgendosi a rivenditori di settore, è possibile avere le adeguate garanzie sulla sicurezza e la conformità del prodotto, oltre a tutelare i propri diritti - tramite la garanzia . nel caso in cui lo scarico risulti difettoso o malfunzionante.

Compatibilità e omologazione

Le due caratteristiche fondamentali per uno scarico aftermarket sono la compatibilità e l’omologazione. 

Per quanto riguarda il primo aspetto, com’è facile intuire il terminale sostitutivo deve avere una conformazione tale da poter essere installato correttamente, senza modifiche all’attacco del collettore né allo scarico stesso. La compatibilità va verificata prima dell’acquisto, accertandosi che la componente sia adatta non solo al modello di moto, ma anche alla motorizzazione ed all’allestimento.

Leggermente più complesso, invece, il discorso inerente all’omologazione. Già alla fine degli anni Novanta, in molti si chiedevano se fosse legale o meno cambiare lo scarico della moto, per via delle tante sanzioni elevate ai sensi degli articoli 71 e 72 del Codice della Strada. Questi, in sintesi, stabiliscono che, per ogni modifica costruttiva e funzionale apportata, il veicolo deve essere sottoposto a visita presso gli uffici della Motorizzazione Civile per poi essere autorizzato a circolare su strada. In realtà, come chiarito dalla circolare ministeriale DCIVB/03 del 24/11/1997 emessa dal Ministero dei Trasporti, la sostituzione del terminale di scarico non rientra in questa fattispecie; di conseguenza è una modifica consentita, a seguito della quale è possibile circolare a bordo del mezzo, purché lo scarico sia omologato.

La circolare, infine, specifica anche che “il dispositivo di scarico, anche se di sostituzione e di tipo omologato, deve comunque consentire il rispetto del valore massimo di rumore indicato nella carta di circolazione”. 

 

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