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Come scegliere le viti autoforanti per il proprio progetto

Come scegliere le viti autoforanti per il proprio progetto
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I professionisti e gli appassionati di fai da te apprezzano le viti autoforanti per la loro capacità di perforare il materiale durante l'avvitamento che consente di ottenere un ottimo fissaggio grazie alla perfetta corrispondenza tra la filettatura ed il foro.

Le viti autoforanti funzionano secondo gli stessi principi delle punte da trapano e di altri in grado di praticare fori: il modo in cui vengono usate influisce sulle loro prestazioni tanto quanto il modo in cui sono progettate.

Nell’articolo di oggi discuteremo di come scegliere la vite autoforante a seconda del lavoro che si deve svolgere, tenendo in considerazione fattori come il tipo di materiale da forare, il suo spessore e molti altri.

Caratteristiche delle viti autoforanti

Quando si decide di acquistare delle viti autoforanti, ci sono tre caratteristiche principali da tenere in considerazione. Prima di tutto, la lunghezza della scanalatura che determina lo spessore del materiale che può essere forato. La scanalatura è la parte finale di queste viti che consente a ciò che rimane del materiale forato di fuoriuscire. Se questa rimane completamente incastrata nel materiale, i trucioli possono causare l'interruzione dell'azione di taglio e danneggiare la punta della vite.

Secondariamente, bisogna considerare la punta, ovvero la sezione non filettata che deve avere una lunghezza tale da perforare completamente il materiale prima che le filettature si innestano. Se la filettatura della vite autoforante si blocca nel materiale troppo presto, può causare la piegatura e la rottura dell'elemento di fissaggio.

Infine, quando si fissa il legno al metallo, è necessario usare viti con alette che permettono di creare un foro di passaggio e impediscono alla filettatura di bloccarsi troppo presto. In caso contrario, i due materiali diversi potrebbero rimanere separati. Una volta raggiunto lo strato metallico, le alette di rompono e consentono alla filettatura di agganciarsi.

Viti autofilettanti

Visto che questi due tipi di vite vengono spesso confusi, è sempre meglio ribadire la differenza.

Al contrario delle viti autoforanti, le viti autofilettanti hanno una punta affilata che termina subito dopo la filettatura, ma non sono in grado di perforare i materiali più duri. Per essere installate, hanno spesso bisogno di un foro o un taglio guida.

Alcune viti autofilettanti sono anche viti autoforanti. Solitamente, queste presentano una punta scanalata che assomiglia alla punta di un trapano e molto efficienti nelle applicazioni su materiali duri.

Come usare le viti autoforanti

La prima cosa da fare quando ci si trova a usare delle viti autoforanti è segnare la posizione la posizione in cui queste devono essere inserite. Ovviamente, mentre si esegue questa operazione, è fondamentale assicurarsi che ci sia lo spazio necessario per raggiungere l’area con un cacciavite o un avvitatore.

Nel caso delle viti autofilettanti, il passo successivo è quello di praticare un foro guida che, ricordiamo, deve avere un diametro inferiore rispetto a quello della vita che verrà installata. Ciò permette alla vite di svolgere al meglio il suo lavoro.

Infine, si consiglia di inserire prima le viti a mano, effettuando uno o due giri in modo da mantenerle in posizione mentre si ha il tempo di prendere l’attrezzo. Mentre si svolge questa operazione, è importante assicurarsi che la vite autoforante sia dritta e non inclinata.

I materiali

Quando si lavora su materiali duri come il metallo e la plastica dura, le viti autoforanti hanno una resa migliore perché la filettatura creata dalla vite durante l’avvitamento corrisponde esattamente a quella della vite stessa e crea un fissaggio perfetto. Questo è importante, ad esempio, quando si lavora sui telai e sulle carrozzerie delle vetture.

Sui materiali morbidi come il legno o la plastica non dura, possono essere usate tranquillamente anche le viti autofilettanti a patto che sia in grado di far uscire dal foro di uscita tutti i trucioli che si formano durante l’avvitamento.

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