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La provincia bergamasca, non più solo un polo produttivo

La provincia bergamasca, non più solo un polo produttivo
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Chi ha detto che a Bergamo ci sono solo muratori? Nel corso degli anni la provincia lombarda è diventata famosa per la forte presenza di questa manovalanza, tanto da dare vita a un vero e proprio stereotipo in cui il bergamasco è un lavoratore instancabile, uno stacanovista che si dedica alla professione con passione viscerale, come se nella vita non dovesse fare nient’altro. Un fondo di verità indubbiamente c’è: è nota in più parti d’Italia e non solo la forza di volontà dei bergamaschi, di poche parole ma estremamente concreti e incapaci di cedere alle lamentele, se non qualche espressione colorita in dialetto che di tanto in tanto scappa di bocca, senza dimenticare l’immancabile ‘pota’. Tuttavia negli ultimi decenni a Bergamo e provincia hanno cominciato ad affermarsi altri lavori considerati più da ufficio, e anche le aziende che un tempo operavano solo in cantiere o disponevano unicamente di una filiera produttiva, ora hanno uno spazio dedicato agli impiegati, ben attrezzato e arredato. Negli ultimi anni la provincia di Bergamo ha fatto parlare di sé per il Kilometro Rosso, polo dell’innovazione leader in Europa dove le idee diventano business e non mancano uffici e sale per ospitare i congressi, a dimostrazione di come ci sia la volontà di smarcarsi dall’etichetta di popolazione che si dedica esclusivamente ai lavori manuali. 

L’importanza dello spazio di lavoro

Seppur le nuove figure che si occupano per lo più di lavoro d’ufficio ben poco condividono con i muratori bergamaschi, soprattutto il luogo in cui operano, non significa che l’arredamento da ufficio debba essere trascurato. Lavorare in uno spazio al chiuso, lontano da condizioni climatiche avverse, non garantisce automaticamente il trovarsi in un ambiente confortevole e adatto a far performare al meglio. Senza una postazione ben progettata, che sappia rispondere alle specifiche esigenze di chi ci lavora, la produttività potrebbe venire meno, andando a scapito non solo del singolo ma dell’intero gruppo aziendale. Certo, rispetto ai muratori le influenze a livello fisico che il contesto circostante può provocare sono nettamente inferiori, benché la componente psicologica in questo caso possa essere intaccata molto più facilmente. A condizionarla sono rumore, illuminazione, qualità dell’aria, temperatura, ma anche disposizione degli arredi e l’ergonomia, ed è per questo che non può mancare cura e attenzione nell’arredamento, per non generare ripercussioni negative.

Comfort e immagine prima di tutto

Passando parecchie ore in ufficio, un dipendente dovrà disporre di comfort e funzionalità: sedie instabili o mobili per ufficio dozzinali possono innescare una spirale di svogliatezza, facendogli desiderare di non doversi mai alzare dal letto per venire al lavoro. Anche se il rischio di avere ripercussioni in termini fisici è indubbiamente maggiore per i lavori manuali, sul lungo periodo anche una seduta poco congeniale può creare problemi da non sottovalutare.
Scegliere materiali di qualità non coinvolge solo l’aspetto funzionale, ma anche quello puramente estetico: con i giusti pezzi sarà possibile costruire e rendere chiara la filosofia dell’azienda partendo dai dettagli presenti negli uffici e il dipendente, passandoci buona parte della giornata, tenderà ad acquisirla e farla propria. Non solo: servirà anche a impressionare i clienti che visitano con regolarità l’attività e per invogliarli a ritornare. Sembrano minuzie di poco conto, eppure se in un ufficio ci sono mobili opachi o accozzaglie di oggetti posizionati alla rinfusa, risulta molto improbabile riuscire a conquistare la fiducia di chi ci entra.

Lo spazio come connettore tra i dipendenti

Se zone come il Kilometro Rosso sono cresciute così tanto e diventate un punto di riferimento importante, contribuendo in parte ad allontanare il collegamento immediato, quando si parla di lavoro, bergamasco-muratore, è anche per merito delle scelte fatte in termini di arredamento ufficio a Bergamo, che hanno spinto i dipendenti a impegnarsi e a interagire in maniera ottimale tra di loro grazie a un ambiente capace di stimolare ispirazione e creatività.
Il segreto è partire sempre dagli elementi essenziali, che quindi non devono mai mancare in ogni ufficio come scrivania, sedia, computer e articoli di cancelleria. Soprattutto le scrivanie e la loro conformazione possono incentivare i dipendenti a collaborare, ma anche a luci e colori, che se impiegati nel modo sbagliato possono diventare fonte di disturbo più che di stimolo. Questo vale sia per un’illuminazione troppo forte, che può arrecare fastidio, sia per una troppo debole che rischia di affaticare la vista. È ormai noto da tempo inoltre il ruolo assunto dai colori nel produrre in chi li osserva precise sensazioni: negli uffici dare spazio al bianco o all’azzurro è la scelta vincente, mentre tinte fredde o sgargianti possono indurre sonnolenza o stress visivo. Infine, l’ordine dovrà essere indispensabile per lavorare con consapevolezza, e l’arredamento può aiutare senza dubbio a raggiungere questa condizione.

 

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