Moda

Lanciare un brand di abbigliamento nel 2024: consigli per distinguersi

Lanciare un brand di abbigliamento nel 2024: consigli per distinguersi
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Il mondo della moda rappresenta un terreno molto fertile per chi vuole fare impresa al giorno d’oggi. Anche nel 2024, potrà essere preso in considerazione, senza paura di trovarsi davanti a un mercato saturo. L’importante, però, è essere capaci di distinguersi con un lavoro di branding di qualità.

Attenzione: alla base, in un mondo che, per fortuna, sta sempre più voltando le spalle al fast fashion, deve esserci un prodotto eccellente, curato nel dettaglio dalla scelta delle materie prime, alle etichette dei singoli capi. A tal proposito segnaliamo come esempio Easypatch.it, un portale tutto italiano che consente di realizzare patch personalizzate e rifinite su misura.

Sì, senza prodotto, nella moda e non solo, non si va da nessuna parte. Chiarito questo aspetto, è possibile vedere, nelle prossime righe, qualche dritta legata al branding.

Scegli un fattore differenziante

Per distinguersi dai competitor in un campo complesso e legato ad aspetti emotivi e culturali come la moda, è fondamentale trovare il proprio fattore differenziante. Metterlo in primo piano vuol dire chiamare in causa innanzitutto i valori che animano il progetto e che si ha intenzione di portare nella vita dei propri clienti.

Esemplare a tal proposito è la case history di Chiara Ferragni Brand. Sul sito della linea di moda dell’imprenditrice digitale, si chiamano chiaramente in causa concetti come l’ottimismo, la gioia, la condivisione, valori che differenziano il brand rispetto agli altri competitor sul mercato esattamente come farebbero con una persona in mezzo alla moltitudine.

Non dimentichiamo, infatti, che il brand non è l’azienda in sé, ma la sua personalità e che oggi non si parla più di B2C (Business to Consumer), ma di H2H (Human to Human).

Studia uno stile comunicativo e sii coerente

Chiariti i valori che si ha intenzione di mettere in primo piano come fattori differenzianti, arriva il momento di studiare lo stile comunicativo. Dopo averlo trovato, è necessario mantenere il massimo della coerenza.

Facciamo un altro esempio concreto che, anche se non riguarda strettamente il mondo della moda, fa comunque scuola a livello mondiale: Apple.

La comunicazione, in questo caso, è orientata al minimalismo, sia nei copy, estremamente concisi, sia nelle grafiche del sito, sia in quelle della cartellonistica.

Al primo sguardo, il cervello dell’osservatore sa già che troverà quel prodotto, quel mondo valoriale, il che implica molte meno incertezze nei processi decisionali che portano all’acquisto.

Rivolgiti a un’agenzia di pr specializzata

Il settore della moda ha specificità uniche nel suo genere, motivo per cui, per lanciare al meglio il proprio brand e mantenere alta nel tempo l’attenzione, è importante rivolgersi a un’agenzia di pr specializzata.

Solo così si avranno maggiori chances di fare un ottimo lavoro di branded content, l’evoluzione del publiredazionale che, fra storytelling e altre strategie, permette di raccontare il marchio senza mettere in secondo piano la naturalezza.

Sfrutta l’influencer marketing (ma con intelligenza)

Distinguersi con un brand di moda implica, per forza di cose, anche un focus sull’influencer marketing.

Attenzione, però: questo mondo deve essere approcciato con intelligenza. Rispetto a qualche anno fa, quando il fenomeno era al centro di una vera e propria esplosione, la situazione è cambiata radicalmente.

Sulla scia delle problematiche economiche che il mondo ha attraversato negli ultimi anni e dell’emergenza ambientale, si sta diffondendo sempre di più il fenomeno del de-influencing, ossia creator che, dai loro profili, criticano gli influencer più navigati puntando il dito contro le sponsorizzazioni seriali e contro la frequente mancanza di coerenza (lancio di messaggi ambientalisti e concretizzazione di comportamenti poco sostenibili).

Alla luce di ciò, i creator a cui affidare le sponsorizzazioni vanno scelti, regola che valeva in passato e che oggi vede la sua importanza amplificata, andando oltre ai numeri dell’engagement ma considerando aspetti come coerenza, pertinenza, focus su specifici valori.

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