Luce: il ritorno delle tariffe a prezzo bloccato
Con il calo del prezzo all’ingrosso dell’energia, si parla nuovamente di offerte luce a prezzo bloccato. Per tutto il 2022 erano state messe in secondo piano. Il motivo? L’estrema instabilità del mercato.
Si torna quindi a considerare il confronto con le tariffe indicizzate. Queste ultime, in particolare, sono note per consentire la scelta diretta del prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica. Osservandone l’impatto sul breve periodo, risultano essere più convenienti.
Quale tariffa scegliere?
Secondo le stime ARERA, l’autorità italiana per l’energia, nel corso del secondo semestre del 2023 potrebbero ripresentarsi nuovi rincari in bolletta. La causa è da ricondurre all’instabilità dei mercati all’ingrosso.
Come evidenziato dal Presidente di ARERA Besseghini nel corso di un’audizione presso la Commissione Finanze della Camera, i primi segnali sono apparsi già lo scorso mese di aprile.
In vista di questi ulteriori rincari, le tariffe a prezzo bloccato sono quelle più spesso consigliate. Tali offerte, nel corso del 2022, non sono state eliminate dal mercato.
La criticità che le ha portate a finire nell’ombra riguarda il prezzo fissato dai fornitori che, per tutto lo scorso anno, è stato troppo alto per poter parlare di competitività.
Il tutto si ricollega alla situazione instabile dei mercati all’ingrosso. Il precedente status quo, infatti, non consentiva la proposta sul mercato di prezzi convenienti.
La situazione oggi è molto diversa. Si torna, infatti, a parlare dei vantaggi delle offerte luce a prezzo fisso (lo stesso discorso vale, ovviamente, anche per quelle del gas).
Indice PUN in calo
L’indice PUN (Prezzo Unico Nazionale) dell’energia elettrica è in calo, con andamento in discesa a partire da gennaio 2023. Il motivo è da ricercare nella diminuzione delle quotazioni del gas al mercato TTF di Amsterdam. Il ruolo del gas naturale ha un peso superiore al 40% sulla produzione di energia elettrica in Italia.
Tutto questo avrà un effetto sulle bollette di maggio 2023 che, in media, risulteranno meno care rispetto a quelle dello stesso mese dell’anno scorso.
Arriveranno, a breve, delle novità che incideranno sulla crescita del prezzo. Alcune, come il ritorno degli oneri di sistema dopo un anno e mezzo di assenza, sono già realtà.
In questo contesto, anche le tariffe con prezzo indicizzato possono rivelarsi vantaggiose. Si tratta di offerte legate sia all’indice PUN, sia a quello del gas PSV (Punto Scambio Virtuale), aggiornate a cadenza mensile.
Se si hanno particolari necessità di proteggere i propri risparmi, elemento comune alle famiglie, l’opzione migliore rimane il prezzo bloccato. Questa soluzione consente di non avere brutte sorprese per un tempo che va dai 12 ai 24 mesi.