Sostenibilità: sempre più aziende puntano alla decarbonizzazione

Sostenibilità: sempre più aziende puntano alla decarbonizzazione
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Nel 2020 le emissioni di gas serra erano diminuite del 7% a livello globale rispetto all’anno precedente: un risultato eccezionale per il pianeta, dovuto tuttavia soltanto alla pandemia di Covid-19 e al lockdown.

Con l’uscita dall’emergenza sanitaria, infatti, le emissioni di CO2 sono tornate e crescere, facendo registrare il record nel 2022 con valori che si registravano sulla Terra da oltre 2 milioni di anni.

Secondo i dati rilevati da Copernicus Climate Change Services, l’osservatorio sul clima della Commissione Europea, lo scorso anno è stata registrata una concentrazione media di CO2 nell’atmosfera di 417 ppm (parti per milione). Anche la concentrazione di metano ha raggiunto livelli allarmanti, facendo segnare un valore medio pari a 1894 ppb (parti per miliardo).

Questi dati preoccupano le istituzioni e la comunità internazionale. Secondo il Programma per l’ambiente delle Nazioni Unite, per rispettare l’obiettivo dell’Accordo di Parigicontenere l’incremento della temperatura globale entro 2°C – sarebbe necessario un taglio delle emissioni globali di gas serra del 7,6% l’anno fino al 2030.

Previsioni in crescita per il mercato volontario dei crediti di carbonio

Per impattare meno sull’ambiente è fondamentale che anche le aziende intraprendano, a livello globale, un percorso di neutralità carbonica e, parallelamente, attività con cui andare a ridurre le proprie emissioni di CO2.

Nel dettaglio, la carbon neutrality è un processo che si sta diffondendo in modo piuttosto rapido. Secondo il Wall Street Journal, infatti, nel 2021 sono stati comprati 156 milioni di crediti di carbonio a livello globale, strumenti che consentono alle aziende di compensare le proprie emissioni sostenendo progetti di cattura, assorbimento o non emissione di CO2.

Secondo McKinsey, con il peggioramento della crisi climatica e gli obiettivi sempre più stringenti in merito alla riduzione dell’impatto ambientale delle imprese, la domanda di carbon credits potrebbe raggiungere i 2 miliardi l’anno entro il 2030.

Si tratta di un mercato ancora poco conosciuto in Italia, ma alcune realtà stanno promuovendo una maggiore accessibilità e visibilità del Voluntary Carbon Market nel nostro Paese.

Ne costituisce un esempio Up2You, una B Corp italiana che offre prodotti e soluzioni green per rendere le aziende sostenibili. In particolare, è possibile calcolare online la propria carbon footprint e scegliere una strategia di decarbonizzazione per diventare una carbon neutral company, selezionando i progetti di compensazione di CO2 più adatti alle proprie esigenze per l’acquisto di crediti di carbonio certificati.

Con Up2You è possibile investire in progetti certificati di compensazione delle emissioni, in più i carbon credits vengono registrati sulla rete blockchain proprietaria Registry, una soluzione che garantisce i massimi standard in termini di sicurezza e trasparenza.

Inoltre, si possono coinvolgere i dipendenti nel processo di decarbonizzazione, attraverso attività divertenti e mirate che rafforzano la coesione del team e la condivisione di valori (scopri di più).

Naturalmente, è bene ricordare che le aziende che mirano ad allinearsi all’Accordo di Parigi, oltre ad acquistare crediti di carbonio hanno la necessità di intraprendere anche attività volte a ridurre le proprie emissioni.

Come funziona il mercato dei crediti di carbonio

I crediti di carbonio si acquistano presso un mercato virtuale simile a una borsa finanziaria in cui vengono scambiati i carbon credits.

Ovviamente, affinché questo sistema funzioni correttamente e garantisca un effetto positivo per il Pianeta servono alcuni presupposti:

  • I progetti di rimozione della CO2 devono essere verificati da standard internazionali autorevoli e affidabili per evitare operazioni di greenwashing;
  • Le operazioni devono essere gestite attraverso sistemi sicuri e trasparenti, per esempio usando le moderne tecnologie blockchain;
  • Il mercato dei crediti di carbonio deve essere globale, infatti mentre chi produce CO2 si trova in genere in paesi industrializzati e densamente popolati, i progetti di cattura della CO2 richiedono una bassa intensità abitativa e non sono compatibili ad esempio con il territorio europeo.

I mercati volontari di carbonio sono senza dubbio degli strumenti utili per supportare le aziende nel processo di decarbonizzazione, infatti stanno favorendo la realizzazione di progetti incentrati sulla cattura e la rimozione della CO2 dall’atmosfera.

Si tratta di un’opportunità per rendere il business sostenibile, affiancando la compensazione della CO2 con strategie di lungo periodo per la riduzione delle emissioni di gas serra con cui perseguire l’obiettivo net zero, ossia emissioni nette zero.

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