Gasp, è calma apparente Ma serve un chiarimento

Gasp, è calma apparente Ma serve un chiarimento
Pubblicato:

Cronaca di una giornata in cui non è successo (quasi) nulla. Dopo la vittoria della Dea sul campo del Crotone, le parole del tecnico Gasperini in conferenza stampa avevano fatto pensare a molti che potesse esserci un confronto tra mister e società già martedì mattina a Zingonia, e invece non è andata così. La squadra ha riposato e si ritroverà per l’allenamento mercoledì alle 15, i dirigenti erano divisi tra Bergamo e Zingonia, ma la vera notizia è che Gasperini ha passato la giornata nella sua casa alle porte di Torino. Dunque non c’è stato nessun faccia a faccia con la società, soltanto un contatto telefonico. Il tecnico spingeva per un confronto immediato, mentre i dirigenti hanno preferito lasciar calmare le acque e si rivedranno oggi al Centro Bortolotti.

 

marl0996-1024x682

 

Cosa aveva detto Gasperini dopo la partita. Al termine della sfida vinta per 3-1 contro i calabresi, Gasperini era parso decisamente teso e nervoso. In conferenza stampa, sia con le tv che davanti ai giornalisti, il tecnico è tornato sulla partita ma in alcuni passaggi ha fatto chiaramente capire che un confronto con la società è necessario, «perché l’Atalanta deve salvarsi, sarà dura e serve un ambiente forte. Non un ambiente che salta per aria. È stata una settimana pesante, a volte si confondono gli errori e le magagne con la confusione tattica. La situazione va risolta con una condivisione di vedute». Le parole del condottiero orobico sono parse taglienti; già dopo la riunione fiume che seguì Atalanta-Palermo (Gasperini a colloquio con i dirigenti fino all'una di notte, Percassi e i suoi uomini dentro lo stadio di Bergamo a confrontarsi fin verso le 2) si sono vissuti giorni caldi e l’esonero sembrava davvero dietro l’angolo. La vittoria con il Crotone ha sistemato un po’ di cose ma certamente non è tutto alle spalle. Nel viaggio verso Bergamo ci sono stati altri momenti di confronto e tutto lasciava pensare ad una giornata successiva molto calda.

 

Atalantas Italian coach Gian Piero Gasperinis disappointment after Sampdorias Paraguayan midfielder Edgar Osvaldo Barreto's goal during the Italian Serie A soccer match Uc Sampdoria vs Atalanta Bergamasca Calcio at Luigi Ferraris Stadium in Genoa, Italy, 28 August 2016 ANSA/SIMONE ARVEDA

 

Carattere forte, uscite pubbliche e relazioni complicate. Quali sono i motivi che hanno spinto il tecnico a fare quelle dichiarazioni al termine di una partita vinta è difficile capirlo, soprattutto perché Gasperini non ha parlato per tutto il giorno. Nemmeno a microfoni spenti. Le doti dell'allenatore sono conosciute, ma giorno dopo giorno Bergamo sta imparando a scoprire anche l’uomo che ha allenato il Genoa fino a pochi mesi fa e rispetto al passato più recente (Reja) il cambio di passo è evidente. Gasperini non è tipo che le manda a dire, se deve intervenire lo fa senza problemi. Anche pubblicamente. Da uomo di calcio, il mister della Dea ha capito che qualche rischio per la sua posizione c’era e forse il nervosismo accumulato lo ha condizionato nel momento dell’incontro con la stampa. Come tutte le persone con un carattere di questo tipo, anche lui deve probabilmente farsi conoscere fino in fondo e se in campo ci sta provando dall’inizio del ritiro è ormai chiaro che anche con i dirigenti serve chiarire al più presto molte cose. Con qualche giocatore i rapporti non sono probabilmente idilliaci e ad ascoltare le parole del diretto interessato qualcosa va sistemato anche con la società. A questo punto è fondamentale farlo al più presto. E in modo definitivo.

 

gasp-atalanta-brusaporto-amichevole-4

 

Tattica, scelte e punti in classifica. Dal punto di vista tattico, anche se Gasperini non è d’accordo, non si può dire che l’Atalanta abbia una struttura fissa, standard e ben identificata. Nelle 6 partite di campionato, solo le ultime 2 con Palermo e Crotone hanno visto il 3-4-3, suo cavallo di battaglia, e ciò è avvenuto proprio da quando il presidente Percassi, davanti a tutta la squadra, ha detto che Gasperini è il miglior tecnico possibile. Era martedì scorso,vigilia di Atalanta-Palermo, e nella palestra di Zingonia il numero uno ha difeso il suo allenatore. Gasperini ha scelto e ha cambiato nell’arco degli ultimi 180 minuti, si è preso dei rischi con Petagna ma alla fine ha avuto ragione. Come con Berisha dopo l’avvio complicato di Sportiello. Sui modi possiamo discutere quanto si vuole e forse quello è un ambito in cui deve migliorare: non sempre si può passare dal bianco al nero senza qualche tappa sulla scala dei grigi. Dicono che a Genova fosse conosciuto il suo carattere e che, allo stesso tempo, servono un po’ di gare per apprezzare i risultati. Con 6 punti in 6 partite, il campo non rappresenta un problema visto che la Dea viaggia quasi in media salvezza, pur con tanti dettagli ancora da limare.

 

 

La fortuna di Gasp: un gruppo che rema unito. Facciamo una premessa: nessun posto di lavoro è perfetto. Tra colleghi qualche attrito può capitare, con il capo non sempre si va d’accordo, ma gli obiettivi comuni, alla lunga, sistemano tutto. Si lavora assieme e non è necessario essere amici. Nel calcio funziona allo stesso modo. In gruppo ci sono elementi che probabilmente con il mister non prenderebbero nemmeno un caffè, ma questo è normale. Sicuramente la disponibilità dei giocatori per un mister e uno staff che hanno cambiato nettamente il modo di lavorare è stata finora massima. Nell’Atalanta, almeno fino a quando i 2-3 che conoscono davvero il peso della maglia saranno nel gruppo, non c’è il rischio che qualcuno giochi contro. Con il Palermo vi è sembrato di vedere qualcuno tirare indietro la gamba? E a Pescara? Nossignori, la fortuna di Gasp è che ci sono tanti ragazzi che remano comunque dalla parte giusta. Questa è una certezza: se la squadra perde è perché non è all’altezza dell’avversario ma pensare che l’Atalanta giochi contro Gasperini è pura follia. Ci sono difficoltà, ci sono mancanze e tante cose da aggiustare, però i giocatori (con cui qualche chiarimento è forse necessario) non giocano contro il proprio allenatore.

Seguici sui nostri canali