L’attesa è finalmente finita Pasalic stasera è a Bergamo

L’attesa è finalmente finita Pasalic stasera è a Bergamo
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Fabio Volo, in uno dei suoi libri, scrive: «Non è importante quanto aspetti, ma chi aspetti». Con almeno una settimana di ritardo, il classe 1995 Mario Pasalic arriverà a Bergamo questa sera e l’attesa val bene lo sforzo che l’Atalanta ha fatto per portare in nerazzurro il nuovo centrocampista di Gasperini. Nella giungla del mercato non è mai semplice muoversi, ci sono tantissime variabili che entrano in gioco e anche se con un pizzico di ritardo è doveroso sottolineare come tra Zapata e Pasalic i nerazzurri abbiano decisamente fatto un passo avanti con la rosa.

 

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Chi è Mario Pasalic. Nato a Magonza (Germania) ma di origini e passaporto croato, il nuovo centrocampista di Gasperini sembra la copia carbone di Bryan Cristante. Abile nel gioco aereo, dotato di buona struttura fisica e di ottima tecnica, Pasalic ha girato molto nelle ultime stagioni (Monaco, Milan, Spartak Mosca, sempre con il cartellino di proprietà del Chelsea, con cui però non ha mai esordito in gare ufficiali) e considerato lo spessore delle squadre che lo hanno visto in campo e la poca propensione degli inglesi a privarsene non è ancora riuscito ad affermarsi e ad esplodere completamente. Per Gasperini il suo arrivo è determinante perché in un colpo solo l’Atalanta trova il vice Cristante, il vice de Roon (o Freuler), un elemento che conosce già il campionato italiano e che, lavorando con il tecnico di Grugliasco, può certamente fare un bel balzo verso l’alto in carriera. Del resto, prima di diventare il Cristante passato alla Roma, non dimentichiamo che il centrocampista di San Vito al Tagliamento era un buon prospetto che faceva panchina a Pescara. Con Pasalic si parte da un livello certamente più alto che lascia davvero ben sperare per il futuro.

La formula perfetta: prestito con diritto. Se dal punto di vista tecnico ci sono pochi dubbi sul giocatore, ciò che va ulteriormente sottolineato è la formula con cui Pasalic arriva a Bergamo. Il prestito oneroso da un milione di euro con diritto di riscatto a fine stagione per ulteriori 15 milioni (non ci sono obblighi) lascia all’Atalanta le mani libere nella decisione e non appesantisce il bilancio. Da sempre, i dirigenti orobici con Luca Percassi in testa sono molto attenti a non fare il passo più lungo della gamba e ancora una volta è stata trovata la strada migliore. Tra Pasalic e Zapata, la Dea spenderà per questa stagione appena sette milioni di euro: oltre al milione per il croato, vanno a bilancio i sei per Zapata (prima metà del prestito biennale da 12 milioni, anche quello con diritto e senza obbligo). Come detto in apertura, si può sempre fare meglio in tutte le cose, ma alla fine vanno guardati i risultati e la Dea, fino a questo momento, ha operato sul mercato con grande attenzione e un lavoro instancabile. In certe situazioni contano tantissimo anche i rapporti: Marina Granoskaja, dg del Chelsea, e Luca Percassi si sono accordati direttamente per Pasalic e gli inglesi hanno sempre valutato solo la destinazione Bergamo.

 

 

Europa League e mercato, periodo bollente. Con l’inizio delle gare ufficiali distante appena 48 ore (si gioca giovedì sera con il Sarajevo alle 20.30) l’Atalanta vive questi giorni con la grande attesa per l’Europa League e un occhio al mercato per capire cosa manca ancora alla rosa. A Reggio Emilia sono attesi circa diecimila tifosi, Zapata e probabilmente Pasalic andranno solo in panchina e c’è anche grande curiosità di vedere Freuler a che punto è, per una rosa che via via si sta sempre di più formando con nuovi inserimenti certamente interessanti. Un altro centrocampista (si parlava di Obiang ma la pista sembra complicata con inserimento di Fiorentina e Sampdoria), un difensore oppure un esterno di centrocampo? Tutte le opzioni sono possibili, Gasperini sta valutando a fondo la rosa a disposizione e lui stesso aveva parlato di quattro innesti dopo la prima amichevole in Val Seriana. Ne sono arrivati due, il terzo in difesa si può considerare Djmsiti e allora ecco il grande quesito: come migliorare ulteriormente la rosa? Manca meno di un mese alla fine, lasciamo lavorare con calma i dirigenti.

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