Luca Percassi scaccia la paura Fiducia in Gasp e... salvezza

Luca Percassi scaccia la paura Fiducia in Gasp e... salvezza
Pubblicato:
Aggiornato:

Ha parlato Luca Percassi, ad dell’Atalanta. Lo ha fatto a margine della presentazione alla stampa della bellissima nuova area hospitality che la società nerazzurra ha ricavato all’interno della tribuna Ubi (quella che si affaccia su viale Giulio Cesare) e le sue parole sono state importanti. Molto importanti. I toni sono sempre gli stessi, pacati e sereni, cioè quello che serve in questo momento di preoccupazione per un’Atalanta che non sta facendo vedere ciò che ha mostrato nelle ultime due stagioni. I Percassi ci sono e hanno fiducia nel gruppo; il mister non si discute e i valori inducono tutti a pensare che presto il momento difficile passerà.

 

 

Luca Percassi, com’è l’umore?
«Siamo ovviamente dispiaciuti del risultato di lunedì. La partita si è giocata dopo la sosta per le nazionali e queste gare sono sempre un po’ particolari, comportano sempre qualche difficoltà. Da un lato abbiamo la fortuna di avere tanti tesserati che militano nelle rispettive nazionali, ma allo stesso tempo non si sono allenati con il gruppo. È stata una partita che si è decisa in due episodi, ci può stare. Ma ora dobbiamo pensare al futuro».

L’Atalanta è stata punita da una doppietta dell’ex Petagna.
«Andrea, come Cristante e come tutti gli altri, sono ragazzi che ci hanno dato tanto e verso di loro c’è un affetto particolare. Andrea è un bravo ragazzo, è in prestito alla Spal, ma nel calcio esiste anche la legge non scritta dell’ex che spesso si avvera…».

La nostra squadra, invece, non va a segno da tre gare.
«I numeri dicono questo. Ma io ho molta fiducia nel gruppo. Anche oggi (ieri, ndr) ho avuto la fortuna di vederli durante l'allenamento: sono ragazzi che non lasciano nulla al caso e sono preparati e seguiti da un allenatore di cui tutti conosciamo il valore. Non è una partita che cambia il giudizio di mesi di lavoro. Vero è che in questi ultimi match non abbiamo fatto gol, ma credo che le cose si sistemeranno presto».

Il recupero di Ilicic può rappresentare la svolta? A Ferrara è sembrato ancora un po’ indietro.
«Il punto è che siamo tutti allenatori quando le partite finiscono. Al triplice fischio possono cambiare i giudizi, ma sempre in base al risultato. Penso che le scelte del mister non possano essere messe in discussione perché siamo un gruppo di lavoro che può anche sbagliare, ma con la consapevolezza che a Zingonia c’è un team che ci ha dato molto in questi anni e che sta dando tutto. Li conosciamo uno a uno e siamo molto fiduciosi. A tutti piacerebbe vedere un’Atalanta che domina ogni partita, ma non è sempre possibile. A volte serve solo avere un po’ di pazienza. Ilicic? Averlo o non averlo fa differenza. Se sta bene è un’arma importante».

 

 

In questo momento sarebbe più importante ottenere un buon risultato o vedere una prestazione da Atalanta?
«Cerco di non rendere una cosa più grande di quella che è. I risultati aiutano a dare tranquillità. Se poi il risultato è coronato da una buona prestazione, meglio ancora. Muovere la classifica è sempre un segno di consolidamento e fiducia. Ma siamo appena partiti e non creiamo allarmi o inutili tensioni».

Il Milan potrebbe rappresentare una buona occasione per ripartire.
«Questo campionato è molto difficile. Tutte le squadre si sono rinforzate. Ho visto Inter-Tottenham, San Siro è uno stadio molto importante. Domenica sarà una sfida complicata. Un pronostico? Non li azzecco mai…».

Lunedì si è inaugurato il nuovo “Mazza” di Ferrara. A Bergamo come procede il progetto?
«Noi ci stiamo applicando per cercare di fare qualcosa di bello e siamo convinti che quello su cui stiamo lavorando porterà a Bergamo uno stadio all’avanguardia. Oggi inauguriamo una nuova area che per noi è un banco di prova utile per capire la direzione su cui sta andando questo progetto affinché gli spettatori possano vivere a 360 gradi l’evento. Entro fine anno avremo tutti i permessi, poi inizieranno le gare per gli appalti e poi via ai lavori».

Si punta nuovamente all’Europa League?
«Obiettivo principale è la salvezza. Ci sarà molta più bagarre degli scorsi anni, noi dobbiamo pensare a non fare promesse più grandi di quella che è la nostra dimensione. Siamo l’Atalanta e pensiamo solo a fare l’Atalanta, con le nostre caratteristiche e con le nostre qualità. Poi vedremo cosa dirà il campo. Ho visto tutte le partite della Serie A dell’ultimo turno, ci sono stati risultati sorprendenti e regna un grande equilibrio: Juve a parte, credo ci sarà grande battaglia».

Seguici sui nostri canali