Dal prossimo anno scolastico

Bilancio 2023 del Comune di Bergamo, come cambiano le tariffe delle mense scolastiche

Il vicesindaco spiega che verranno rimodulate le spese per fasce Isee: le più basse pagheranno meno, le più alte pagheranno di più (fino a 6,50 euro)

Bilancio 2023 del Comune di Bergamo, come cambiano le tariffe delle mense scolastiche
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Anche il Comune di Bergamo deve fare i conti - letteralmente - con i costi crescenti delle bollette energetiche, che stanno mettendo a dura prova il bilancio comunale: nel 2023, infatti, il Comune dovrà considerare una spesa di 3,8 milioni di euro extra rispetto al 2019. Proprio per questo motivo il bilancio di previsione 2023 approvato ieri (13 marzo) dalla Giunta ha come obiettivo quello di rimodulare - dove possibile - le spese, anche in considerazione dei ristori governativi che da circa tre milioni di euro del 2022 passano a 950 mila euro.

Qualche passo in tale senso lo si sta già facendo. Come riporta L'Eco di Bergamo, infatti, il vicesindaco e assessore al Bilancio Sergio Gandi ha già annunciato due adeguamenti di voci tariffarie: quelle cimiteriali, di cui si era già parlato nei giorni scorsi, e quelle della refezione scolastica, ovvero le mense.

Rimodulazione delle fasce di reddito per le mense

Per quanto riguarda le mense scolastiche, il Comune prevede di ricevere trecentomila euro extra rimodulando le fasce calcolate in base all'Isee familiare, suddivise in: 0-8 mila euro, 8-16 mila, 16-24 mila, 24-32 mila e oltre 32mila euro. La differenza sostanziale sarà proprio nel prezzo, che per la fascia più bassa (0-8 mila) sarà di 2,5 euro a pasto, mentre per quella più alta (oltre 32 mila) sarà invece di 6,5 euro. Un risparmio per le famiglie meno abbienti e un piccolo rincaro per quelle nelle fasce più alte.

Uno specifico provvedimento è previsto a breve: come ha sottolineato Gandi, non solo si introdurrà la rimodulazione dei costi a fasce (che saranno attive a partire dal prossimo anno scolastico), ma andranno anche a «scorporare» alcuni costi fissi. Come, ad esempio, l'eliminazione dei costi di iscrizione. Questo permetterà alle fasce più basse (fino ai sedicimila euro) di risparmiare, e alle altre di pagare invece qualcosa in più.

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