Burocrazia da Covid, i casi aumentano e le scuole bergamasche sono in affanno
Da tre settimane casi in aumento. Tanti positivi, regole semplificate, ma segreterie sommerse dai moduli. Il paradosso delle Ffp2 ai più piccoli
di Andrea Rossetti
Dopo tre settimane consecutive di curva in crescita, si può parlare di nuova ondata Covid in Bergamasca. L’ultimo report di Ats Bergamo, diffuso il 28 settembre e relativo al periodo 21-27 settembre, parla chiaro: i contagi nella nostra provincia sono aumentati del 31,7 per cento e l’indice di replicabilità è ormai stabilmente sopra la soglia critica di 1, per la precisione è a 1,2.
Significa che ogni positivo infetta mediamente 1,2 persone e, dunque, i casi sono destinati ad aumentare ancora. Fortunatamente, questo trend in risalita non si sta facendo sentire negli ospedali bergamaschi: i ricoveri nei reparti ordinari risultano essere stabili e quelli nelle terapie intensive in lieve decrescita.
Il virus, in quest’inizio autunno, si conferma quindi come molto trasmissibile ma anche come non particolarmente “cattivo”. Anche per questo, forse, la campagna per il richiamo con vaccino bivalente nella popolazione over 60 avviata da poche settimane non sembra proprio riuscire a ingranare.
Del resto, le nostre vite sono ormai tornate alla normalità e sempre più spesso i casi di positività vengono affrontati come fossero casi influenzali comuni. Tranne che nelle scuole, dove alle segreterie sono ancora chiesti adempimenti burocratici di non poco conto.
A distanza di oltre due settimane dal ritorno sui banchi, negli istituti stanno spuntando sempre più casi Covid tra studenti e corpo docente. Rispetto all’anno passato, sono decadute le regole restrittive, ma permane - ovviamente - il divieto di accesso e permanenza nei locali scolastici in caso di positività. (...)