l'amarezza dei genitori

"Dote scuola", in Lombardia i contributi stanziati non bastano a coprire le domande

Il contributo è strettamente vincolato all’acquisto del materiale scolastico, ma la scuola inizia tra 5 giorni. Un genitore: «Ammesso che arrivi, come faremo a spenderlo se i libri li abbiamo già acquistati?»

"Dote scuola", in Lombardia i contributi stanziati non bastano a coprire le domande
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«Gentile famiglia, abbiamo il piacere di comunicarti che la tua domanda è stata ammessa al contributo di 200 euro per studente. Riceverai nei prossimi mesi un’email personale con le istruzioni per la riscossione della borsa di studio».

Decine di migliaia di famiglie lombarde hanno ricevuto negli ultimi giorni questo messaggio, firmato dalla Regione. Peccato però che la scuola inizi tra cinque giorni, i fondi regionali servano per comprare libri e quaderni e quel “riceverai” coniugato al futuro puzzi un po’ troppo di fregatura. Già, perché le risorse stanziate dal Pirellone per la cosiddetta “Dote scuola” non basteranno a finanziare tutte le domande ricevute, anche se ritenute ammissibili.

Sono tanti i genitori che hanno manifestato il proprio disappunto riguardo la gestione del bando regionale. «Non potevano prevedere che, con quello che abbiamo passato negli ultimi due anni anche a livello economico, le domande aumentassero? – si domanda una nostra lettrice - Ormai è chiaro che noi genitori dobbiamo far fronte all’acquisto dei libri. Quando arriverà, se arriverà, il contributo, che è strettamente vincolato all’acquisto di materiale scolastico e di libri di testo, come faremo a spenderlo se i libri li abbiamo già acquistati?».

Le mail di conferma dell’ammissione al contributo sono state inviate a fine agosto, nel caso della nostra lettrice il 23 agosto, ma comunque in molti ancora non sanno quando i fondi saranno versati.

«Armata di pazienza ho iniziato a telefonare al numero verde di Regione Lombardia – spiega -. Dopo attese telefoniche che fanno gara con una gestazione ho finalmente parlato con una gentilissima signora, la quale mi ha detto testualmente che non poteva darmi nessuna risposta in quanto, quest’anno, le richieste arrivate sono tre volte maggiori rispetto a quanto è stato stanziato, che sono in affanno e che non sanno quando liquideranno i contributi. Ho anche scritto cinque e-mail all’indirizzo fornitomi dalla Regione, ma arriva soltanto una risposta automatica nella quale mi si garantisce che risponderanno al più presto».

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