Il video degli studenti del Maironi da Ponte di Presezzo è un trionfo nazionale
Leonardo Vanotti e Andrea Bellaviti, studenti di classe quinta, hanno raccolto un grande successo nel concorso “Premio Grillo”
di Laura Ceresoli
Un prestigioso riconoscimento nazionale è stato assegnato a Leonardo Vanotti e Andrea Bellaviti, studenti della classe quinta Asi dell’Istituto “Maironi da Ponte” di Presezzo.
I due ragazzi hanno trionfato nella decima edizione del concorso nazionale “Premio Grillo”, intitolato quest’anno “Disciplina e onore per un nuovo modello di cittadinanza”, dedicato alla riflessione sull’articolo 54 della Costituzione italiana.
Il concorso, promosso dalla Fondazione “Premio Giovanni Grillo” in memoria degli Internati militari italiani deportati nei campi di concentramento nazisti durante la seconda guerra mondiale, ha offerto agli studenti delle scuole secondarie di tutta Italia la possibilità di riflettere sui valori costituzionali e sulla cittadinanza attiva.
Vanotti e Bellaviti hanno partecipato con un progetto video di grande impatto, che intreccia la memoria storica degli Imi con i valori di fedeltà, disciplina e onore, elementi cardine dell’articolo 54.
«Siamo molto soddisfatti di questo risultato - hanno dichiarato i due vincitori - perché arriva a coronamento dell’impegno che abbiamo profuso nel realizzare un progetto d’istituto che aveva come obiettivo l’approfondimento della figura e dell’esperienza degli Imi».
Il lavoro, intitolato “La nostra storia non va dimenticata”, si sviluppa in un video di due minuti e 57 secondi, in cui le immagini drammatiche dei lager sono accompagnate da una narrazione che analizza la cerimonia del giuramento militare e le fatiche vissute dagli Imi. I soldati italiani, dopo l’armistizio del 1943, furono costretti a scegliere tra la fedeltà alla patria e l’adesione alla Repubblica sociale italiana. Molti di loro rimasero fedeli al giuramento, subendo fame, freddo e privazioni nei campi di concentramento nazisti (...)
Bravi ragazzi!!
Mio nonno è stato un IMI. Si parla poco di loro. Grazie a questi ragazzi per il lavoro svolto. Sono commossa.
Ma, sono i giovani di oggi?