Il grande progetto

Nasce a Gazzaniga l'Its Valseriana: formerà tecnici specializzati per aziende e Rsa

L'istituto sarà guidato da Alessio Masserini, che lascerà l'Isiss di Gazzaniga. Al suo fianco i maggiori imprenditori

Nasce a Gazzaniga l'Its Valseriana: formerà tecnici specializzati per aziende e Rsa
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di Wainer Preda

Un’occasione da non perdere. Per dare alle aziende il capitale umano che davvero serve loro. E di conseguenza rilanciare l’economia del Paese. È passata all'unanimità alla Camera la legge sugli Its, ovvero gli Istituti tecnici Superiori, scuole di eccellenza ad alta specializzazione tecnologica, post diploma. Il governo Draghi lo ha capito. Alle aziende italiane servono soprattutto tecnici specializzati. Figure professionali formate e preparate. Serve istruzione. E allora ecco il quadruplicamento dei fondi per la formazione professionale post maturità. Subito sul tavolo trecento milioni, per una dote complessiva di 1,5 miliardi, coperti con i fondi europei del Ricovery Plan. E un obiettivo ambizioso: far crescere gli iscritti agli Its a centomila l’anno.

In Valseriana, polo industriale fra i più attivi d’Europa, non sono stati a guardare. Già da qualche mese si sono mossi lungo questa linea, con un progetto decisamente innovativo. Si chiama “Jobs Factory Valseriana”. Sfornerà i nuovi tecnici specializzati di domani, per le aziende locali. Fra i promotori c’è Alessio Masserini, dirigente dell’Isiss Valseriana di Gazzaniga che a settembre andrà in pensione, e poi si dedicherà al nuovo progetto.

Masserini, ci spiega il vostro progetto?

«Stiamo creando un Its, una scuola ad alta specializzazione che effettui corsi post-diploma biennali che consentiranno alle aziende della valle di trovare i tecnici di cui hanno tanto bisogno».

Una sorta di Università professionale?

«No, non ancora perlomeno. Il presidente del Consiglio Draghi lo ha detto chiaramente: dobbiamo finanziare gli Its. E anche la Regione sta andando in questa direzione. Questo è il momento giusto per progettare qualcosa di nuovo che non è un’università professionalizzante. Almeno non in questo momento. Potrebbe esserlo un domani, magari di tre anni con tirocini in azienda, ma non siamo ancora a quello».

E a che punto siete?

«Qualche mese fa abbiamo dato vita al comitato scientifico. Ne fanno parte gli esponenti delle maggiori aziende della Valseriana: Radici, Persico, Scame e tanti altri. Abbiamo individuato quali saranno i primi indirizzi da sviluppare e il 28 agosto faremo un Open day di presentazione».

Quali corsi prevedete d’implementare?

«Partiremo con un corso legato alla Meccatronica e alla filiera della Robotica e un secondo corso di Cloud Development. Mentre il terzo corso riguarderà la formazione di figure in ambito sociosanitario. L’aspetto più importante è che andiamo a formare figure professionali richieste dalle aziende. E saranno le aziende stesse a dirci di che figure tecniche specializzate avranno necessità in futuro».

La sede dell’Its dove sarà?

«A Gazzaniga».

Perché proprio lì?

«Per due motivi. Il primo è la presenza dell’Istituto Valseriana a cui fanno riferimento 1400 studenti. Il secondo, è che si trova al centro della valle, dunque facilmente raggiungibile. Stiamo vedendo alcuni edifici. Personalmente preferirei evitare sedi provvisorie».

Diceva di un corso per figure sociosanitarie.

«Ne abbiamo parlato con il presidente dell’Ordine dei Medici, Guido Marinoni. La figura del tecnico sociosanitario qui in valle è molto importante. Abbiamo necessità di fare un corso post diploma per l’abilitazione regionale che consente l’assunzione nelle Rsa. Ce n’è un un gran bisogno. L’abbiamo visto lo scorso anno».

Gli altri due corsi, invece, sono per tecnici specializzati. Rispondono a un’esigenza sentita?

«Qui da noi le aziende, un giorno sì e l’altro anche, mi chiedono nomi di diplomati per fare colloqui di assunzione. Itema, del gruppo Radici, per esempio ne assume subito venti. Altre aziende in valle stanno investendo in ricerca e nuovi materiali green. Nuove tecnologie che stanno venendo avanti. Bisogna esser pronti. Le aziende vogliono soprattutto operatori specializzati, che non trovano. Tecnici superiori, qualificati in certe aree, che dopo due anni di corso possano entrare direttamente in azienda».

Ed ecco che entra in gioco Jobs Factory.

«Esatto, con un sistema molto flessibile. I corsi che faremo sono legati alla curvatura e ai bisogni delle aziende. Per esempio, per quest’anno formiamo tecnici specializzati di un certo tipo. Ma se il prossimo anno dovessero servire tecnici specializzati in altri settori, che so, nella green economy, potremo formarli. Ogni anno puoi chiedere alla Regione dei corsi specialistici. E la Regione finanzia queste realtà con doti». (...)

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