Formidabili anni '80

Addio al glorioso campo della Virescit, che dall'oratorio sfiorò la B (servono parcheggi)

Il terreno dove è nata la leggenda della squadra del quartiere Boccaleone che andò a sfiorare la cadetteria sarà divisa tra un campo di calcio a 7 e posti auto

Addio al glorioso campo della Virescit, che dall'oratorio sfiorò la B (servono parcheggi)
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Il glorioso campo verde della Virescit di Boccaleone scomparirà. Il terreno di gioco dove è nata la leggenda della squadretta dell’oratorio che andò a sfiorare la Serie B di calcio verrà ridotto e non potrà più ospitare partite a undici, ma diventerà un campo a sette. Il resto del terreno sarà parcheggio. La decisione è stata della parrocchia, il terreno è stato venduto al Comune. È una di quelle notizie di quartiere che magari sono piccole, ma che colpiscono, perché sembrano portare via un pezzetto di città.

La storia della Virescit, che riprende la frase latina “semper virescit virtus” (“diventa sempre verde”, cioè rinascere, rigenerarsi) è quella di una squadra di oratorio che ha sempre militato nelle categorie. Fino a quando, a fine anni Settanta la presidenza passò dal presidente Mangili ai fratelli Ghisleni, titolari di un’importante concessionaria Olimpia di macchine e arredi per uffici.

I Ghisleni amavano fare le cose bene, e vincere. In due anni la Virescit passò dalla prima categoria alla D. Alla fine della stagione 1983-84 la promozione in C2 battendo il Seregno nello spareggio. L’obiettivo era salvarsi, ma la Virescit sorprese tutti e venne promossa in C1.

Dice Roberto Crotti, ex giocatore di quella Virescit: «Sono stati anni meravigliosi. Fu importante la decisione dei fratelli Ghisleni di ingaggiare un allenatore come Magistrelli, che io conoscevo fin dalle giovanili dell’Atalanta. Lui era veramente bravo. Quando eravamo in C1 giocavamo allo stadio, ma qualche partita l’abbiamo fatta anche qui, a Boccaleone. Mi ricordo quando arrivò la Reggiana con diciannove risultati utili consecutivi. Arrivò seguita da mille e più tifosi, si dovette mettere una tribuna in più, in totale potevamo ospitare circa 2500 spettatori. Vincemmo noi uno a zero. Che momenti. Il quartiere era sempre in festa per la sua squadra. È stato così che ho conosciuto mia moglie. Lei era una grande tifosa della squadra, era piena di entusiasmo... Staccava i biglietti nel botteghino che era vicino alla bandierina del corner e quando andavo a battere la vedevo...».

Crotti cambiò poi squadra, ma restò a Boccaleone per la vita. La squadra arrivò quinta in quel primo campionato di C vinto dal Parma di Arrigo Sacchi. Il 12 giugno 1988 si toccò l’apice della storia: a Perugia la Virescit disputò lo spareggio con la Reggina per la promozione in B. Da Reggio Calabria arrivarono in 20 mila tifosi, da Boccaleone in 900. Ma il quartiere era un tripudio di bandiere viola. Alla fine vinse la Reggina, per due reti a zero.

Si spensero i fari sulla storia della grande Virescit, ma si accese la piccola leggenda della squadra dell’oratorio che arrivò vicino al cielo. Oggi la squadra di Boccaleone partecipa, con dignità, al campionato di seconda categoria.

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