Giacomo Agostini in moto al Pirellone per il premio Rosa Camuna
Il campione: «Bagnaia e la Ducati, un pilota italiano su una moto italiana, che potrebbe vincere. L’ultimo a farlo sono stato io 50 anni fa»
Nato a Brescia ma cresciuto a Lovere, i 15 campionati mondiali vinti lo rendono il pilota motociclistico italiano che ha collezionato più vittorie. Oggi, Giacomo Agostini, a qualche tempo di distanza da quanto annunciato, ha aggiunto al suo palmares un nuovo riconoscimento, un po' diverso da quelli ai quali è stato abituato nella sua lunga carriera sportiva.
A Palazzo Pirelli, il campione, che ora ha 80 anni tondi, non poteva che arrivare in moto per la cerimonia nella quale il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, gli ha consegnato il premio Rosa Camuna, la massima onorificenza conferita dalla nostra regione.
Fontana: «Campione dallo spirito lombardo»
Affiancato dal sottosegretario regionale con delega allo Sport Antonio Rossi, dal presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi, dal consigliere segretario Giovanni Malanchini e dal vicepresidente del Consiglio regionale Carlo Borghetti, il governatore ha spiegato: «Agostini è un grandissimo uomo e campione che ha saputo incarnare lo spirito lombardo, la capacità e l’intraprendenza tipica della nostra terra. Inoltre non dobbiamo dimenticare che nella nostra Regione sono nate alcune tra le più importanti case motociclistiche a livello mondiale. La Lombardia ha sempre dimostrato una grande passione per questo sport»
Un esempio per i giovani
Sulla scia del presidente si è inserito il sottosegretario Rossi, sottolineando: «Giacomo Agostini è stato un esempio in tutti questi anni, sia in pista sia quando ha smesso di correre. Il Premio Rosa Camuna sottolinea una carriera eccezionale, ma anche l’esempio e i valori che ha saputo trasmettere ai giovani».
Svestito di giubbotto e casco, ricevuto il premio, Agostini ha commentato: «Sono orgoglioso, lo metterò nella mia sala trofei. È un riconoscimento per quello che ho fatto nella vita, come sportivo e come uomo. Sono nato con l’amore per le due ruote e ci ho sempre creduto. Mi preparavo in modo meticoloso per le gare, perché prima di tutto arrivava il mio sport che coincideva con il mio mestiere. Ai giovani che iniziano col motociclismo dico che ci vuole serietà, tanto amore e passione, altrimenti le vittorie non arrivano”.
Il commento alla MotoGp
Ciliegina sulla torta di una mattinata a ritmo di rombo dei motori, il commento del motociclista al campionato MotoGp in corso: «Bagnaia con la Ducati è in testa al campionato del mondo, potrebbe vincere il titolo un pilota italiano su una moto italiana. L’ultimo a farlo sono stato io 50 anni fa. Sarebbe davvero il massimo».