Dalla grande paura alle vittorie in serie: Sara Spampatti di Gandino rinasce... al galoppo
Il 6 ottobre 2022, a Firenze, una terribile caduta in gara. A febbraio 2023 il ritorno alle corse con un poker di vittorie
di Giambattista Gherardi
Una storia a lieto fine che potrebbe andare dritta in un manuale di resilienza, utile a dimostrare come il carattere e la determinazione possano vincere qualsiasi avversità. Sara Spampatti, 28 anni di Gandino, è una jockette professionista (per dirla in parole povere, un fantino al femminile) ed è fra le campionesse più in vista del mondo ippico italiano. Il 6 ottobre del 2022, all’ippodromo fiorentino del Visarno, nel corso di una gara riservata ai purosangue arabi di tre anni, è rimasta vittima di una terribile caduta, che a molti ha davvero fatto temere il peggio.
«I medici - racconta Sara, che montava Bab’aimah - mi hanno detto che sono una miracolata. Sono uscita da quel tonfo con la frattura di cinque vertebre del collo e di quattro della schiena, il setto nasale rotto e una ventina di punti di sutura necessari a ricostruirmi dall’interno un labbro. La paura mia e dei sanitari era che ci potessero essere lesioni spinali, che mi avrebbero resa quantomeno invalida. Invece ciò non si è verificato (ed è davvero un miracolo) e dopo due giorni sono riuscita a rimettermi in piedi, seppur immobilizzata».
Da ottobre a gennaio, Sara ha lottato per dimenticare quei brutti momenti e per non essere sopraffatta dalla paura di ritornare un giorno alle corse, che sono e restano la sua vita. «La vicinanza dei miei familiari, di tantissimi amici e colleghi, è stata determinante: messaggi, telefonate e attestazioni di stima mi hanno fatto pensare con crescente entusiasmo alla possibilità di ritornare a gareggiare. Il 9 gennaio i medici mi hanno dato il via libera e il giorno successivo ero al lavoro con il mio “fisioterapista”, Storm Part. È un cavallo caratterialmente buono e docile, ideale per dare gradualità al lavoro e, soprattutto, alle sensazioni. Proprio con Storm Part avevo condiviso una delle mie vittorie più belle, il 6 aprile 2022 all’Ippodromo di San Siro a Milano».
Sara Spampatti è donna che va di fretta, non soltanto in pista. Il 10 febbraio, alla seconda corsa ufficiale dopo il rientro in attività, è arrivata la vittoria alle Capannelle a Roma con Damblé e cinque giorni dopo, a Varese, ha replicato con Blu Raincoat. L’appetito vien mangiando (e correndo) e con lo stesso cavallo è arrivata un’altra vittoria l'1 marzo, sempre a Varese, mentre a Roma il bis con Damblé è stato il 5 marzo nel Premio Guadanini, con un’entusiasmante vittoria in rimonta.
«Infilare un filotto di quattro vittorie in pochi giorni - sottolinea Sara - è stato davvero incoraggiante. Qualcuno scherzando dice che sono tornata più forte di prima. Damblé non è un cavallo facile, soprattutto in partenza va lanciato al meglio. Sono davvero felice, ho “festeggiato” anche la Festa della Donna dell’8 marzo con un secondo posto e guardo con tanta fiducia agli impegni che mi vedranno in gara a Varese, Pisa e Milano, dove ad aprile riprenderà l’attività di San Siro».
Nel mondo dell’ippica, Sara Spampatti è ormai una giovane star. Dal 2021 condivide con la sorella gemella Jessica, amazzone, il titolo di “Signora dell’Ippica”. Si tratta di un Premio Nazionale dedicato a Lydia Fiori Tesio. Un nome non certo banale, dato che si tratta della nobildonna che insieme al marito Federico allevò negli anni ’50 il mitico Ribot, leggendario e imbattuto purosangue definito «il cavallo del secolo».
«Ci siamo fatte largo - raccontava Jessica in un’intervista al nostro giornale - con l’impegno costante, costruendo giorno per giorno quella che oggi è la nostra unica attività». Lasciata la Val Gandino (dove tuttora vivono papà Stefano e mamma Elena Lanfranchi), nel 2014 le Spampatti Sisters hanno ottenuto la patente da amazzoni, dopo un difficile tirocinio e i necessari esami. Sara nel 2018 è diventata fantino professionista. «Tutto fu un’incredibile scommessa - raccontano -, perché non avevamo alcun appoggio, nessuno che “sponsorizzasse” con conoscenze o introduzioni la nostra passione. Ci siamo fatte largo con l’impegno costante e la determinazione».
Lo scorso dicembre un premio “alla carriera” è arrivato anche a Gandino, dove il Comune le ha premiate fra i personaggi sportivi nell’ambito del Giovani Night Gala, sul palco del Cinema Teatro Loverini. Ad applaudirle fra il pubblico anche nonno Antonio Spampatti, per tutti Tunù, storico portiere dell’Us Gandinese e per oltre trent’anni arbitro del Csi calcio. Una famiglia che dello sport ha fatto una ragione di vita e dove la passione galoppa, anche in senso strettamente letterale. Nel caso di Sara a dispetto di un incidente, che per fortuna resta soltanto nei ricordi.