Gli auguri a Giacomo Agostini e un progetto: un museo per i grandi bergamaschi dello sport
Valerio Bettoni, presidente dell'Automobile Club Bergamasco, ha rilanciato l'idea in occasione dell'81esimo compleanno del campione di motociclismo
Un museo per i grandi bergamaschi dello sport, protagonisti indimenticati e indimenticabili che hanno onorato e portato il nome della nostra provincia in ogni angolo del mondo. È il progetto che Valerio Bettoni, presidente dell'Automobile Club Bergamasco, ha rilanciato proprio in occasione del compleanno di un altro grande sportivo: il campione del motociclismo Giacomo Agostini, che domani 16 giugno spegnerà ottantuno candeline.
Una carriera da vero fuoriclasse, con ben quindici titoli mondiali e centoventidue Gran Premi alle spalle, tanto da restare nella memoria collettiva - e non solo in quella degli appassionati di corse su due ruote. Per l'Aci, Agostini è l'emblema della guida sicura: «una sintesi di testa e cuore - così è descritto -, quindi ragione, misura, controllo e prudenza in abbinamento costante a entusiasmo, dedizione, slancio, passione e voglia mai allentata di traguardi».
«Queste caratteristiche - sottolinea Bettoni - si sposano perfettamente con i nostri obiettivi e con le nostre campagne per la sicurezza di tutti sulle strade. Agostini è l'ideale esemplare da proporre nei corsi che teniamo per gli studenti: per quello che ha fatto nella sua straordinaria carriera e per i modi con cui sapeva affermarsi».
L'occasione del compleanno - con gli auguri più sentiti da parte dell'Aci - ha permesso di rispolverare questa proposta di realizzare un museo dedicato ai grandi campioni bergamaschi (Agostini ne ha già uno suo, sebbene sia privato) che si sono distinti nel mondo dello sport, che Bettoni coltiva da tempo come progetto. «Oltre a essere motivo di affetto per la nostra gente verso sportivi che hanno fatto storia nelle varie discipline - conclude il presidente - una galleria con i trofei dei campioni diventerebbe un polo di attrazione anche per i molti turisti che arrivano a Bergamo».