Il grande basket di A2 torna a Bergamo, il presidente Mascio: «Una scelta di cuore»
L'imprenditore riporta la massima serie in città con il progetto Blu Basket. Il campo principale sarà a Monza, ma previste partire all'Arena Chorus

di Alessandro Giovanni Pagliarini
Il basket di alto livello torna a casa. Dopo anni di assenza, Bergamo riabbraccia la pallacanestro che conta con la presentazione ufficiale della Blu Basket, società di Serie A2 che ha scelto il capoluogo orobico come nuova dimora. Un progetto che nasce dal cuore prima che dalla mente, come ha raccontato oggi (23 giugno), durante una conferenza a Palazzo Frizzoni, il presidente Stefano Mascio: «È una scelta di cuore e di riconoscenza verso un territorio che mi ha accolto da ragazzo e che è diventato la mia casa».
Le parole dell'imprenditore
«Mentre venivo qui in macchina ripensavo al mio primo lavoro importante qui nel 2001, gli scavi per l'ampliamento del Gavazzeni. Era il periodo dell'attacco alle Torri Gemelle che ha cambiato il mondo - ricorda Mascio -. Ecco perché mi sono detto: dopo varie vicissitudini, quando cercavamo una casa per la Blu Basket, volevamo metterla in una città dove ho sempre puntato con il mio lavoro e la mia azienda».

«Sono cresciuto da quando sono arrivato a Bergamo e ho detto che dobbiamo a Bergamo questa cosa - ha proseguito -. Mi sento a casa, è una vita che sono qui e questa città merita basket di alto livello». L'ambizione è cristallina: «Il progetto resta arrivare alla massima serie. Sono entusiasta all'idea di provarci qui e farla diventare a Bergamo una delle società più importanti d'Italia».
La visione internazionale
Al fianco di Mascio, il Ceo e general manager Gianluca Paparesta (anche ex arbitro di calcio di Serie A) porta esperienza e visione manageriale: «Ringrazio per l'accoglienza e l'ospitalità. Per noi è un progetto importante, la partenza di una nuova società. Sentivo l'entusiasmo e l'amarezza del presidente, la voglia di realizzare un progetto importante».
Il manager non teme il confronto con il calcio: «L'obiettivo è venire a Bergamo per ispirarsi a quanto di buono è stato fatto da realtà importanti come l'Atalanta, a partire da strutture e impianti sportivi, settore giovanile fino a raccogliere risultati con la prima squadra. Non è una realtà fagocitante, non la soffriamo, anzi. Sono un modello, un esempio da provare a seguire per i risultati ottenuti e la programmazione. È importante essere a Bergamo perché esiste già un riferimento di una società sportiva così affermata».

ChorusLife Arena: il palcoscenico dei sogni
Il cuore pulsante del progetto sarà la ChorusLife Arena, gioiello architettonico che Paparesta definisce senza mezzi termini «uno dei contenitori più belli in Italia dal punto di vista sportivo». Tuttavia, la realtà impone compromessi: «Il palinsesto è ampiamente bloccato, quindi veniamo incontro alle nostre esigenze e a quelle della lega. Non avremo tutte le date del campionato, ma la prima partita in casa dovrebbe essere proprio qui a Bergamo».
Per le gare che non potranno disputarsi alla ChorusLife Arena, la soluzione è l'Opiquad Arena di Monza: «Non è facile programmare e allestire tutto con impianti adeguati, ma abbiamo la collaborazione di soci che ci sono a fianco».
Parola d'ordine: identità
Fabrizio Frates, direttore sportivo, va dritto al punto: «L'obiettivo è dare identità tecnica alla squadra, e a questo ci penserà il coach, ma anche identità morale. Vogliamo conquistare il pubblico di una città che ha vissuto i fasti della pallacanestro di altissimo livello». La ricetta è semplice ma efficace: «Vogliamo riaccendere il desiderio e la passione per la pallacanestro. Non basta l'impianto, dobbiamo mettere caratteristiche forti dal punto di vista umano e morale perché i tifosi si identifichino nella squadra».

Il roster prende forma: «Abbiamo cinque giocatori con contratto pluriennale, ci mancano altri cinque per completare il roster: due americani e tre italiani». Ma l'ambizione è chiara: «L'obiettivo resta riaprire le porte all'entusiasmo per il basket in città. Il calcio ha seguito ed entusiasmo per una realtà ambiziosa, noi non vogliamo essere presuntuosi ma prenderci il nostro spazio per trovare identità morale e tecnica».
Coach Zanchi e la filosofia delle tre "P"
Andrea Zanchi, allenatore della squadra, ha le idee chiare: «La palla passa sempre al coach. In questo momento non c'è da parlare di giocatori ma di uomini che cerchiamo. Dieci mesi insieme - si spera di più - e per farlo servono le persone giuste». La filosofia è definita: «Giocatori e nomi ce ne sono tanti in giro, Persone con la "P" maiuscola come stiamo cercando noi ce ne sono meno, ma li cercheremo».

Il coach svela la sua ricetta: «Per fare pallacanestro di questi tempi, dove sui social si sa tutto di tutti, servono tre "P": programmi, pazienza e persone di valore. Cerchiamo di avere tutte e tre e uniamo gran lavoro e voglia di stare insieme. Se ci riusciamo, c'è da divertirsi».
Bossi e la lezione dell'esperienza
Stefano Bossi, 31 anni, porta la saggezza del veterano: «Faccio un passo indietro. A gennaio sono arrivato a Orzinuovi da Trieste in un contesto comfort. Il cambiamento fa rima con adattamento, e credo che spostarsi a Bergamo avrà un periodo di adattamento. È importante avere pazienza, a proposito delle tre "P" del coach».

«Gioco da 16 anni, non ho l'esperienza del coach e del direttore, ma ne ho viste tante. È riduttivo valutare le prestazioni di una squadra solo per il risultato sportivo. Bisogna entrare nel tessuto sociale, non solo come sport ma in attività, scuole, ospedali». La metafora è efficace: «In questo contesto, come un grafico a torta con quattro spicchi (struttura, socialità, risultati e società), l'obiettivo è toccare tutti questi quattro punti».
Riaccendere la passione
Mascio ha una definizione poetica per il basket: «Lo definisco lo sport degli angeli. Vincere è difficile perché non esiste il pareggio». Ma la passione è contagiosa: «Le persone che mi hanno seguito in questi anni, arrivate a Treviglio e poi venute anche a Orzinuovi, si sono attaccate a questo sport. Questo è il bello: il basket ha altissime potenzialità».
Il presidente non nasconde le difficoltà del percorso: «Devo iniziare a ristrutturare. Sfiorando al secondo anno a Treviglio la promozione, ho imparato che la "P" più tremenda è la pazienza». La filosofia è sempre la stessa: «Io cerco la promozione in A1 con le mie forze e quello che posso fare io. Avrò i miei pregi e i miei difetti, ma ci metto tutto me stesso, investo denaro, tempo che porto via alla mia famiglia. Credo in questo progetto».
Il modello americano: famiglie al centro
L'innovazione passa attraverso l'intrattenimento: «Vogliamo portare un basket nuovo, portando gente al palazzetto non solo guardando i risultati sportivi. Prendendo spunto dal modello americano, questo (l'Arena Chorus, ndr) è il palazzetto più bello d'Italia dove passare la domenica tutti insieme in famiglia - spiega Mascio -. La vera natura del basket sono le famiglie: passare una domenica di sport diversa insieme, non solo un evento sportivo ma una giornata di convivialità».
Paparesta conferma la strategia: «Inizieremo una campagna di comunicazione per avvicinare la squadra al territorio. Vorremmo un palazzetto giovane, con tifosi che si avvicinino alla struttura. Non solo basket, ma creare pre-match con innovazioni ed eventi per attirare gente che al basket si vuole avvicinare. A tre secondi dalla fine tutto può cambiare, quindi chi si avvicina attratto dallo spettacolo musicale o dalle esibizioni al palazzetto potrà farsi appassionare dallo sport».
Innovazione medica e sostenibilità
Il progetto si distingue per l'approccio scientifico: la struttura medica sarà diretta dal professor Marco Bigoni, primario universitario della Clinica ortopedica e traumatologica di Ponte San Pietro, e integrerà il metodo Hpm (High performance method) sviluppato dall'ingegner Stefano Maldifassi.
Paparesta sottolinea l'unicità: «Sarà il primo club dei campionati Lnp ad avviare un percorso strutturato di sostenibilità Esg, con l'obiettivo di ottenere un rating ufficiale. Una realtà non fine a sé stessa ma che crei un percorso di crescita innovativa».
Il settore giovanile: radici per il futuro
L'Academy ha già dimostrato il suo valore conquistando la Coppa Lombardia Under 15, Under 17 e Under 19. Mascio promette continuità: «Questo giovedì faremo festa per quello che hanno fatto quest'anno, risultati grandi. Si sta strutturando la stagione prossima, parliamo con i genitori per presentare il nuovo programma con un nuovo direttore tecnico».
Le collaborazioni si moltiplicano: dalla storica Excelsior Bergamo alle realtà territoriali, fino al Basket Femminile Carugate che si allenerà nello stesso palazzetto della prima squadra.
Il sostegno istituzionale
L'assessora allo Sport Marcella Messina ha espresso pieno sostegno: «È una bella occasione, con tre partite all'anno alla ChorusLife e la capacità di intercettare l'Excelsior, per noi società storica. Un collegamento molto bello e interessante per la prospettiva di promuovere lo sport di base in tutte le sue declinazioni».

Il progetto si inserisce perfettamente nella candidatura di Bergamo a Capitale Europea dello Sport 2027. «Vogliamo contribuire attivamente a valorizzare Bergamo come città strategica per lo sport», conferma la dirigenza. Mentre Mascio conclude con una certezza: «Il basket non può fare concorrenza al calcio, numeri e storia sono diversi. Ma noi non facciamo concorrenza e nemmeno viceversa all'Atalanta. Le persone possono scegliere anche entrambi gli sport. Un buon prodotto può essere seguito da entrambi».
Il 21 settembre inizierà il campionato e Bergamo si prepara a sognare di nuovo. Con la Blu Basket, il basket non è solo tornato a casa: è pronto a scrivere una nuova storia di passione, ambizione e sogni che si tingono d'azzurro.