il primo titolo della storia

La gandinese Sara Canali e le Azzurre della nazionale di basket sorde sono campionesse d'Europa

Battuta in finale la Russia per 63 a 61. La squadra è nata dieci anni fa grazie alla tenacia di Sara, che insieme a poche altre compagne ebbe l'idea di mettersi alla ricerca di tutte le giocatrici italiane sorde

La gandinese Sara Canali e le Azzurre della nazionale di basket sorde sono campionesse d'Europa
Pubblicato:
Aggiornato:

Battendo in finale la Russia per 63 a 61, le giocatrici della nazionale italiana di basket sorde si sono laureate campionesse d’Europa. Per la rappresentativa, nata nel 2011, quella di Pescara è stata la prima finale europea cui ha partecipato. Un orgoglio conquistato dopo aver battuto in semifinale (giocata sempre per la prima volta nella storia) la Turchia per 58 a 43.

Ma se l’Italia oggi festeggia questo ennesimo traguardo sportivo, buona parte del merito va riconosciuto alla tenacia dimostrata da Sana Canali, 26 anni, di Gandino. Fu proprio Sara infatti che, dieci anni fa, insieme a poche altre sue compagne ebbe l'idea di mettersi alla ricerca di tutte le giocatrici italiane sorde.

c81e237d-afc3-4712-b77b-f4dfd8608c63
Foto 1 di 5
f67b49f3-7e96-4d38-9607-16f6af8380b3
Foto 2 di 5
247980219_4183565875103276_5826073136895650971_n
Foto 3 di 5
25cf1d2f-8de4-4ad7-948c-7c7cf498eda2
Foto 4 di 5
52f9657c-ab67-4cea-8222-3b6df59daf4f
Foto 5 di 5

Un’intuizione da cui nacque la squadra che sabato (23 ottobre) ha conquistato il tetto d’Europa. «Un cerchio che si chiude – ha commentato la Dt Beatrice Terenzi -. Grazie alla Federazione Sport Sordi Italia che ha creduto nel nostro progetto. Pensiamo di aver ripagato la fiducia riposta in noi in questi anni e soprattutto oggi che ci mettiamo al collo la medaglia d'oro».

A raccontare uno dei retroscena riguardanti la costruzione della nazionale Azzurra è stata la pagina facebook La Giornata Tipo (che oggi conta circa 400 mila like), fondata da Raffaele Ferraro, capace di parlare di basket con ironia ma anche veicolando messaggi dal valore sociale. Lo fa commentando una foto che ritrae Sara, inginocchiata e in lacrime dopo la vittoria in semifinale, baciata in fronte da Martina Benincasa. Martina è il cambio di Sara e due anni fa aveva deciso di chiudere con il basket per poter lavorare e pagarsi gli studi universitari. Se Sara non l’avesse convinta a tornare a giocare, probabilmente Martina non sarebbe scesa in campo con la Nazionale.

«In quel bacio c'è la gratitudine di Martina per Sara – si legge nel post -. In quelle lacrime di Sara c'è la forza di una ragazza che dieci anni fa non avrebbe mai immaginato di giocare una finale agli Europei con quella che all'inizio doveva semplicemente essere una "squadretta" di ragazze affette dallo stesso problema. In quella esultanza di squadra ci sono ragazze, donne, atlete, orgoglio della pallacanestro italiana».

Le Azzurre della nazionale italiana di basket sorde hanno ottenuto il primato nella massima competizione continentale completando un percorso netto di vittorie davanti al pubblico di casa. Dopo aver battuto nel girone d’eliminazione Russia e Ucraina, le italiane hanno vinto ai quarti contro la Polonia e in semifinale contro la Turchia. Alle atlete, all’allenatrice Sara Braida e allo staff sono arrivati i complimenti anche del presidente Fip Giovanni Petrucci, che ha sottolineato «la gioia e l'orgoglio per il prestigioso risultato conseguito, a titolo personale e a nome della pallacanestro italiana».

Seguici sui nostri canali