Trofeo Perrel-Faip

Niente italiani alle semifinali degli Internazionali di Tennis di Bergamo 2020

Niente italiani alle semifinali degli Internazionali di Tennis di Bergamo 2020
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Foto di Antonio Milesi

Soltanto tre anni fa, Illya Marchenko raggiungeva i top-50 ATP dopo una fantastica cavalcata allo Us Open, un ottavo di finale culminato in una bella partita contro Stan Wawrinka, che da lì a poco avrebbe vinto il torneo. Da allora, la carriera dell'ucraino si è infilata in un tunnel di guai fisici che lo avevano portato a tanto così dal ritiro. Ora è reduce da una gran battaglia che gli ha permesso di artigliare un posto in semifinale al Trofeo Perrel-Faip (46.600€, Greenset). Sotto 7-6 6-5 e servizio contro il francese Baptiste Crepatte, si è detto di provare a lottare fino all'ultimo punto. A un passo dal successo, il francese ha annusato la possibilità di cogliere la prima semifinale Challenger e ha bruciato l'occasione. Illya ne ha approfittato e si è imposto col punteggio di 6-7 7-6 6-0. Per un posto in finale (non prima delle 18.30, diretta sul canale YouTube del torneo) se la vedrà con un altro francese, il giovane Hugo Gaston, che nel primo match di giornata aveva superato Cem Ilkel.

Enzo Couacaud

Non fosse stato per Marchenko, il torneo avrebbe avuto tre semifinalisti francesi. Nell'ultimo match della sessione pomeridiana, è terminata l'avventura di Roberto Marcora, sconfitto 7-6 6-3 da Enzo Couacaud. Nato alle Mauritius, il (quasi) 25enne francese ha rappresentato un vero e proprio “muro di gomma” per l'italiano. Un Marcora un po' stanco dopo le fatiche delle scorse settimane le ha provate tutte per restare a galla, spinto dagli oltre mille appassionati in tribuna, compresi i suoi familiari. Per fare il punto, tuttavia, doveva fare molta più fatica del suo avversario e prendere troppi rischi. E alla fine Couacaud ha vinto. Per il francese, numero 208 ATP, un risultato meritato in virtù di un tennis davvero puntuale e una condizione atletica impressionante: ha rispedito al mittente gli assalti di Marcora con una naturalezza davvero sorprendente.

Chun-hsin Tseng

Alla fine, non ci saranno italiani nelle semifinali del Perrel-Faip. L'ultima speranza era affidata ad Andrea Arnaboldi. Il canturino ce l'ha messa tutta, ma non ha potuto nulla contro la baby-star Chun-hsin "Jason" Tseng, classe 2001 ed ex numero 1 junior. La sensazione è che fosse un'occasione irripetibile per battere il taiwanese, destinato a comparire in palcoscenici ben più prestigiosi, peraltro in tempi brevi. È finita 6-4 6-4 e sono bastati due break, uno per set, a sigillare il punteggio finale. Tseng ha l'aria del predestinato: in caso contrario, difficilmente un coach affermato come Patrick Mouratoglou lo avrebbe messo nella sua ala protettrice sin da ragazzino. Non è particolarmente alto, ma è dotato di un tennis di pressione davvero notevole, sublimato da un rovescio bimane che è in grado di giocare a occhi chiusi. In semifinale (non prima delle 20.30) sfiderà il francese Enzo Couacaud. Rimane un po' d'Italia in doppio: il programma di oggi, sabato 22, inizierà alle 16.30 con la finale tra Kolar-Ocleppo e Vavassori-Margaroli. L'intera programmazione delle ultime due giornate godrà della trasmissione in diretta su Youtube, sul canale ufficiale del torneo, ricalcando l'offerta predisposta da tornei molto importanti, come l'Australian Open.

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