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Tre anni di attesa e la PapaGio Run è di nuovo qui

L’impegno di collaborazione con la Paolo Belli è stato già il segno caratteristico della prima edizione

Tre anni di attesa e la PapaGio Run è di nuovo qui
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Sabato, dalle 16.00, alla Nuova Casa del Sole in Via Bergonzi, a due passi dall’Ospedale corridori, camminatori, famiglie si ritrovano a tre anni di distanza dalla prima fantastica edizione della PapaGio Run che aveva portato 1.700 persone ad abbracciare pazienti e operatori del Papa Giovanni.

La corsa o la camminata si snoderà su due percorsi, uno agibile anche per passeggini e carrozzine da cinque chilometri e uno più lungo, dieci chilometri per i più allenati e appassionati o anche solo per chi ha più tempo da passare in questo contesto molto particolare, che prevedrà un transito per il Terzo Paradiso, l’opera di Michelangelo Pistoletto che fa parte dello scenario paesaggistico dell’Ospedale e completa così la possibilità di fare della PapaGio un momento ancora una volta di forte intimità e condivisione fra i “tapascioni” e il mondo dei pazienti e di tutti i lavoratori che sono impegnati (e sono stati impegnati con particolare, drammatica intensità in epoca di pandemia) nelle cure ospedaliere.

«Quello di tre anni fa era stato un modo per trasmettere loro l’energia e la passione di tutti coloro che amano la corsa e la vita all’aperto e lanciare loro un messaggio di attesa e poterli rivedere fra di noi presto – racconta Margaret Longo, l’animatrice di questa iniziativa, Presidentessa dei Podisti Insonni e membro di lunga data dei Runners Bergamo – domani ci ritroviamo dopo un’esperienza delicatissima come quella del Covid a dirci che questo abbraccio è ancora più forte e più vivo».

La “prevendita dei biglietti” è andata molto bene, grazie anche alla collaborazione degli amici che hanno voluto sostenere il lavoro dei Podisti Insonni e dei Runners, che hanno fatto volantinaggi all’alba, video con i passanti, appuntamenti di prova del percorso per dare la massima visibilità e risonanza all’iniziativa.

«Ma sarebbe bello vedere arrivare molte persone “inattese” e non programmate sabato pomeriggio, a festeggiare un momento che è molto più che simbolico e ci vede impegnati a fianco dell’Associazione Paolo Belli nella raccolta di fondi a favore della ricerca e soprattutto del sostegno a pazienti e famiglie colpiti dal tumore».

L’impegno di collaborazione con la Paolo Belli è stato già il segno caratteristico della prima edizione, nella quale i fondi raccolti erano andati a sostenere anche le attività del reparto Ematologia dell’Ospedale. Oggi il focus sarà quello delle attività a favore dei pazienti, ma lo spirito della cosa cambia di poco: ancora una volta la corsa “libera”, non agonistica, come in molte situazioni negli eventi amatoriali nella nostra provincia, va a schierarsi con chi si dà da fare per chi fa i conti con la malattia.

La raccolta di sponsor e l’adesione del pubblico porta a sperare che si raggiungeranno anche quest’anno gli inaspettati ma splendidi risultati del 2019: il traguardo dei 18.000 euro donati all’Associazione è un’ambizione che pare non eccessiva, viste le adesioni di gruppi e singoli che hanno caratterizzato questa fase di attesa e preparazione.

«Tre anni fa abbiamo attraversato silenziosamente i corridoi del Papa Giovanni e a un certo punto un applauso, di chi ci vedeva e ci sentiva vicini, ha rotto il silenzio e ci ha fatto capire che avevamo centrato l’obiettivo, quello di trasmettere la nostra vicinanza di persone attive e attente a chi era lì per curarsi e per curare. Impossibile dimenticare quei momenti, ma abbiamo la certezza che quelli di sabato saranno altrettanto intensi anche se chiaramente diversi».

Una squadra di cinquanta volontari, tutti Podisti Insonni di razza, presidierà il percorso: l’abitudine a svegliarsi presto per correre questa volta non serve, perché l’evento è nel pomeriggio di sabato, ma l’energia dei veri runner sprizza spumeggiante in un lavoro di organizzazione, preparazione e messa in campo che li ha impegnati fin dall’inizio di giugno a mettere a punto tutti i particolari dell’evento.

Si tratta sì di una festa, ma non dimentichiamoci che anche la PapaGio sarà soggetta alle regole di tutte le manifestazioni di questo tipo e alle rigorose prassi stabilite dalle Organizzazioni per tutti quegli appuntamenti che generano rischi collegabili agli assembramenti, per tracciare adeguatamente i partecipanti e far sì che sia possibile gestire qualsiasi problema legato al virus che ormai ci accompagna da trenta mesi.

Non va dimenticata anche la volontà di vivere un territorio e uno spazio sempre più attrezzato di piste ciclabili e percorsi dedicati facendolo conoscere anche a chi, venendo magari da un’altra parte della città o dai comuni limitrofi non conosce tutti i modi di muoversi in libertà intorno ad un’area verde che sono proprio le piste ciclabili a raccordare e ad estendere.

«Lo spirito è sempre quello, ogni volta che corriamo: scoprire le tante cose belle che la fretta di muoverci in automobile ci ruba. Correndo, presto la mattina come facciamo noi, o a qualsiasi ora del giorno, puoi toccare con mano la bellezza che ci circonda, incontrare persone, fare del bene – conclude Margaret – non mi stancherò mai di dirlo, la PapaGio è la prova che correre fa bene. A tutti, a chi corre e a chi non può farlo, persone a cui i corridori non smettono mai di pensare».

Quindi, per chi corre, per chi cammina, per chi vuole semplicemente dare il suo contributo appuntamento alla Nuova Casa del Sole in Via Bergonzi, sabato dalle 16.00 in poi.

Per informazioni andate qui: https://www.facebook.com/PapagioRun

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