Annullata l'apertura delle Cascate del Serio: cancellate anche le ultime due date
Una frana caduta a Ferragosto aveva compromesso l'apertura del 22 agosto. Ma lo smottamento è ancora attivo...
Per la delusione di molti anche quest’anno l’apertura delle Cascate del Serio è stata annullata: le ultime due date disponibili per ammirare lo spettacolo del triplice salto del muro d’acqua, programmate per il 12 settembre e il 10 ottobre, sono state entrambe cancellate.
Nel 2020 a mettersi di mezzo era stato il Covid. Ora, oltre alla pandemia, si è aggiunta pure la frana che, a Ferragosto, ha devastato la mulattiera e i sentieri che conducono al rifugio Curò. Uno smottamento che è ancora attivo e che continua a scaricare a valle massi, terra e altri detriti.
Per questa ragione l’Ufficio turistico di Valbondione, la sindaca Romina Riccardi e l’assessore al Turismo Alessia Moraschini hanno deciso di rimandare l’evento al 2022. «A seguito del distacco franoso avvenuto domenica 15 agosto - si legge in un comunicato stampa - i sentieri Cai numero 305 (mulattiera Curò-Barbellino), 305/B (che da Grumetti porta al rifugio Curò-Barbellino) e 306 (che da Lizzola conduce sempre al rifugio Curò-Barbellino) sono stati chiusi al transito pedonale e veicolare per ragioni di pubblica sicurezza».
L’unica strada per arrivare alle Cascate resta quindi il sentiero del Cai numero 332, che si imbocca dalla località Pianlivere, che però è particolarmente stretto. Un problema non da poco, visto che lo show offerto dal muro d’acqua, nonostante il numero d’ingressi limitato, avrebbe attirato circa 5 mila persone. Impossibile, quindi, gestire questo flusso di visitatori attraverso un unico sentiero evitando assembramenti. Inoltre, si specifica nel comunicato, il sentiero non sarebbe stato percorribile dai mezzi di soccorso necessari nel caso in cui si fossero verificate emergenza.
«Altrettanto difficile – conclude la nota - risulta controllare le persone che incuranti dei divieti continuano a percorrere i sentieri e le zone interessate dalla frana mettendo a grave rischio la propria incolumità».