Alla scoperta del Percorso del Romanico, storia e bellezza a due passi dalla città
Posto tra i paesi di Almenno San Bartolomeo e Almenno San Salvatore, è tra i luoghi più suggestivi della Valle Imagna ed è percorribile in due ore
di Angelo Corna
Spesso, anche a pochi passi da casa si nascondono luoghi e sentieri ricchi di storia e bellezza. Un esempio è il Percorso del Romanico, posto tra i paesi di Almenno San Bartolomeo e Almenno San Salvatore e tra i luoghi più suggestivi della Valle Imagna.
Un facile percorso ad anello, adatto a tutti e percorribile in circa due ore, che unisce al piacere di una passeggiata la possibilità di visitare monumenti e luoghi di grande valore artistico e storico, tutti in un’area molto ristretta. Tra questi, ben quattro edifici religiosi ancora in buono stato di conservazione, veri e propri gioielli dell’architettura romanica e post-romanica: la Chiesa di S. Tommaso in Lemine, detta Tempio di San Tomè; il Santuario Madonna del Castello; la Chiesa di San Giorgio; la Chiesa di San Nicola. Tutto ciò, tra i colori e i profumi della primavera.
La nostra escursione trova partenza da Almenno San Salvatore, dalla chiesa della Madonna del Castello. Fin da subito la storia ci invita a soffermarci per alcuni minuti, ancora prima di partire. Il santuario, proprio come ricorda il nome, ospitava un antico castello costruito tra il IX e il X secolo, poi distrutto dalla Repubblica di Venezia nel 1443. Fiancheggiando la chiesa sul lato meridionale, è ancora visibile una parte del muro perimetrale, affacciato sulle sponde del Brembo.
Lasciata la pieve alle nostre spalle, continuiamo in direzione sud, imboccando vicolo del Santuario e, successivamente, via Ponte della Regina, quest’ultima dedicata al famoso ponte posto lungo l’antica via romana “Bergomun-Comum”.
Raggiungiamo la contrada di Cà Grazioli, che superiamo, e imbocchiamo una sterrata che diventa dopo pochi metri sentiero. Il tracciato è sempre ben segnalato e riporta la numerazione Cai 14.
Tra bellissimi scorci raggiungiamo i resti della Porta di Ronco (XII secolo), per scendere velocemente in direzione dell’abitato di Molina, antica zona industriale fortificata. Qui, anni or sono, erano presenti mulini che funzionavano con l’acqua del Brembo, un torchio per produrre l’olio, un maglio per lavorare il ferro, una segheria e una fornace. Continuiamo lasciando la bella contrada alle nostre spalle…