L'escursione consigliata

Il Lago Gelt resta il "Cuore delle Orobie", ma a causa di caldo e siccità non è più ghiacciato

Si tratta del bacino naturale più alto delle nostra montagne. Purtroppo, il surriscaldamento globale sta creando anche qui problemi...

Il Lago Gelt resta il "Cuore delle Orobie", ma a causa di caldo e siccità non è più ghiacciato
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di Angelo Corna

In alta Val Seriana, ai piedi della famosa Conca dei Giganti e protetto dalle montagne più alte della provincia bergamasca, troviamo una perla di ineguagliabile bellezza. Questo tesoro, conosciuto come Lago Gelt, viene riportato sulle carte topografiche come il bacino naturale più alto delle Orobie. Il suo nome deriva dal dialetto bergamasco: “selt” significa infatti "gelato", stato in qui versa per la maggior parte dell’anno.

Tranne, purtroppo, che in questo 2022: a causa delle scarse precipitazioni nevose e della mancanza d’acqua, il “Cuore delle Orobie” (così ribattezzato per la sua forma) risulta già completamente scongelato. Come il nevaio del Val Las, anche il lago naturale più alto delle nostre montagne paga la mancanza di neve e il sempre più evidente cambiamento climatico. Allo stesso tempo regala, a chi decide di raggiungerlo, uno spettacolo unico e affascinante.

1 - Spunta l'alba sul Pizzo coca
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2 - Il lago artificiale del barbellino
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3 - Sul sentiero
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4 - Il Lago di Malgina
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5 - Il Lago di Malgina
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6 - Il Lago gelt
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7 - Il Lago Gelt
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8 - Il Monte Torena
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9 - Sulla via del ritorno
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10 - Rifugio Barbellino
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In ogni caso, dobbiamo rassegnarci: non si può raggiungere un tesoro senza sforzi e fatiche. Il punto di partenza per questa escursione è il rifugio Antonio Curò, raggiungibile da Valbondione in circa 2 ore e mezza di cammino. I meno allenati possono fermarsi a pernottare presso l’accogliente struttura, posta a 1.915 metri di altezza, lungo le rive del Bacino artificiale del Barbellino. La buona cucina e lo splendido panorama invitano al riposo, magari lungo le sponde dello splendido lago, di colore verde smeraldo.

Gustate le tante meraviglie che offre la Conca del Barbellino, continuiamo lungo il sentiero Cai 310, antica mulattiera militare che continua costeggiando il nascituro fiume Serio, e i sui tanti affluenti. L’ambiente inizia a cambiare; siamo al cospetto del monte Recastello, che con la sua parete nord domina la zona. Il sentiero piega a sinistra, e risale ben segnalato in direzione del Lago della Malgina, posto a circa 2.340 metri di quota. Questo specchio d’acqua, di origine naturale, si trova ai piedi del Pizzo del Diavolo di Malgina, montagna che con i suoi 2.926 metri conquista il titolo di quarta vetta più alta delle provincia bergamasca.

Ora il panorama è da alta montagna: ghiaioni e pinnacoli, stambecchi e marmotte ci mostrano il lato più bello e selvaggio delle Alpi Orobie…

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