L'escursione consigliata

Il monte Madonnino, meraviglia a cavallo tra Val Seriana e Val Brembana

Con i suoi 2.502 metri, si trova a cavallo tra i comuni di Carona e Valgoglio: in questa stagione, l’ultima neve ne ricopre i crinali, diventando la montagna perfetta per skialp ed escursionisti

Il monte Madonnino, meraviglia a cavallo tra Val Seriana e Val Brembana
Pubblicato:

di Angelo Corna

Il Parco delle Orobie rappresenta una delle aree più estese e ricche della Lombardia. Una zona che copre un estensione di oltre settantamila ettari, caratterizzata da tre valli principali: la Val di Scalve, la Val Seriana e la Val Brembana.

Il monte Madonnino, con i suoi 2.502 metri, si trova a cavallo tra i comuni di Carona e Valgoglio: in questa stagione, l’ultima neve ne ricopre i crinali, diventando la montagna perfetta per skialp ed escursionisti. Scopriamolo con un itinerario tra neve e bellezza che si snoda a cavallo tra Val Seriana e Brembana.

1 - Partenza
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3 - Stambecco al sole
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4 - Alloggi dei guardiani
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5 - Traversi su neve
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8 - Panoramica sul Lago Succotto
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10 - Il lago Succotto
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12 - Cresta monte Madonnino
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13 - Vetta
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La nostra escursione trova partenza dalla località Bortolotti di Valgoglio. Possiamo posteggiare l’auto in prossimità del Ristoro 5 Laghi dopo l’acquisto del "Gratta e Sosta", reperibile presso i bar e gli esercizi commerciali del paese. Questo primo tratto del sentiero è marchiato dal segnavia Cai 228, ed è comune al famoso Giro dei Laghi.

Costeggiando la condotta idraulica, risaliamo nel bosco lungo la Selva d’Agnone, bellissima abetaia che caratterizza questo primo tratto di sentiero. Dopo il primo strappo, il sentiero continua con ampi zig zag fino a raggiungere la sterrata che proviene dalla località di Sant’Antonio; pieghiamo a sinistra e proseguiamo sino a superare una fonte d’acqua. Salendo, il panorama si rivela in tutta la sua bellezza, regalando i primi scorci e mostrando le cime che ci circondano, completamente innevate. Sempre in costante salita raggiungiamo le costruzioni Enel, adagiate ai piedi del lago Succotto e oggi dimora dei guardiani delle dighe.

Raggiunto l’invaso artificiale (metri 1.854), una pausa è d’obbligo. La diga, costruita più di mezzo secolo fa, ospita il primo dei nove laghi che caratterizzano la zona: ben cinque sono artificiali e facenti parte del complesso idroelettrico delle centrali Valgoglio/Aviasco. Gustata questa prima meraviglia, continuiamo in falsopiano fino a raggiungere il Rifugio Baita Cernello e il suo omonimo lago, seconda perla di ghiaccio di questa giornata. Siamo a 1.958 metri di quota e davanti a noi si erge la sagoma della nostra montagna…

L’articolo completo, con i percorsi e le bellezze della zona, lo potete leggere sul PrimaBergamo in edicola da venerdì 30 aprile

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