In cima al monte Ubione, una piccola vetta che regala però grandi panorami
di Angelo Corna
Pochi sforzi per stupendi panorami. Il monte Ubione è una modesta vetta della Valle Imagna che può regalare, sopratutto in questa stagione, bellissimi scorci sulla pianura Padana, fino agli Appennini. La bassa quota permette di compiere una passeggiata nella natura, tra il profumo dei fiori, le farfalle e il risveglio della primavera, sebbene le recenti nevicate a bassa quota ne abbiano imbiancato il cocuzzolo. Un facile percorso ci guiderà fino alla sua cima, scrigno di leggende, racconti dimenticati e gesta eroiche.
L’escursione vede il suo via dal borgo di Clanezzo, in prossimità di un piccolo parcheggio poco distante dall’agriturismo Belvedì. Il percorso è marchiato dal segnavia CAI 571 ed è comune, per alcuni tratti, al Sentiero Partigiano Angelo Gotti. Imboccato il sentiero, saliamo alle spalle dell’agriturismo entrando nel fitto bosco di castagni. Pochi minuti e un bivio ci invita a piegare a destra, con chiare indicazione per il monte Ubione. Abbandoniamo il Sentiero del Partigiano e la salita si fa più decisa, proseguendo nel bosco. Costeggiamo un capanno da caccia e dopo 45 minuti di cammino raggiungiamo la cresta della montagna, dove sono presenti alcune baite, ormai abbandonate, e dei grossi bacini addossati alla parete. Ormai ruderi, queste vasche seminterrate furono costruite all’inizio del ‘900 per uso idroelettrico e sono in disuso da tempo.
Continuiamo fino a raggiungere un dosso erboso, balcone sulla bassa Val Brembana e il vicino Canto Alto, e in pochi minuti tocchiamo il Passo della Regina. Una ripida scalinata ci porterà, con ultimo sforzo, al bivacco Monte Ubione e alla sua cima, dove a 895 metri di altezza spicca una grande croce, costruita dal Gruppo Amici Monte Ubione e dal Gruppo Alpini di Clanezzo-Ubiale. Il grande pianoro si presenta come un balcone panoramico sulla vita frenetica delle nostre città, luogo perfetto per un pic-nic tra il sole e la bellezza che questo piccolo cocuzzolo riesce a regalare.
Una piccola montagna, ma che nasconde grandi storie. Proprio sulla sua sommità si ergeva, centinaia di anni fa, un antico maniero. La tradizione fa risalire la rocca del monte Ubione ai tempi di Attone, Conte di Lecco nel X secolo, e quindi contemporanea alla costruzione del Castello di Clanezzo. Un custode era menzionato in alcuni testi della seconda metà del 1300 e nel 1379 sono citati 19 soldati, stanziati sulla vetta della montagna. La storia ci porta al 1443, quando la rocca fu completamente distrutta dalla “Cacciata dei Brembillesi”, campagna militare voluta dai ghibellini veneti contro i rivali, da sempre guelfi accaniti. Si racconta che all’inizio del 1800 sulla montagna si potessero ancora vedere le rovine del maniero, negli anni poi rotolate a valle.
La salita al monte Ubione è adatta a tutti. Il percorso conduce gli escursionisti alla vetta della montagna in circa un'ora e mezza di cammino, per un totale di 7 km (andata e ritorno) e 500 metri di dislivello positivo. Il ritorno avviene sul percorso comune all’andata.