Le meraviglie invernali sopra Valbondione, tra violette, narcisi e... stambecchi
Con pochi sforzi è possibile raggiungere il borgo di Maslana, l’osservatorio floro-faunistico e le celebri Cascate del Serio
di Angelo Corna
Il borgo di Valbondione è posto "sulla testa" della Val Seriana, racchiuso dalle montagne più alte e severe delle Orobie. Una zona che, proprio grazie alle sue tante bellezze, durante la stagione estiva brulica di escursionisti e turisti.
Durante l’inverno, però, troviamo itinerari che ci permettono di scoprire parte di queste meraviglie: con pochi sforzi è possibile raggiungere il borgo di Maslana, l’osservatorio floro-faunistico e le celebri Cascate del Serio. I più ardimentosi possono invece proseguire fino al Rifugio Curò, sfruttando il sentiero invernale: qui, a 2.000 metri di quota, ancora regna l’inverno.
Raggiunta Valbondione, possiamo posteggiare l’auto in località Pianlivere, al limitare del paese. Il nostro sentiero, ben segnato dal segnavia Cai 332, sale nel bosco con pendenza costante, offrendo i primi assaggi di primavera. Ci accompagnano violette, narcisi e, se siamo particolarmente silenziosi, anche tanti stambecchi. Lungo il sentiero è possibile vedere i resti delle antiche strutture atte alla formazione del "poiat", nome del carbone vegetale che veniva anticamente lavorato e che era necessario non solo per l'uso domestico ma anche per la lavorazione dei minerali, come la siderite di cui la zona era molto ricca.
Accompagnati dalle tante bellezze raggiungiamo, dopo circa mezz’ora di cammino, la contrada di Maslana. Muoviamoci in silenzio tra queste case, perché spesso dietro il muro di pietra di qualche abitazione si nasconde uno stambecco!
La zona è infatti conosciuta soprattutto per l'importante presenza di ungulati, che durante la primavera si avvicinano alle abitazioni in cerca di cibo. Superate le prime baite si arriva alla località denominata Piccinella, posta a 1.192 metri di quota; da qui si prosegue in falsopiano nel bosco fino a raggiungere un antico ponte in pietra, presumibilmente di origine romana, che permette di passare sul lato orografico destro del fiume Serio. Si continua vicino al fondovalle per poi seguire la strada forestale che conduce all'Osservatorio Floro-Faunistico del Parco delle Orobie…