L'escursione consigliata

Lungo il Sentiero Partigiano Martiri di Cornalba, tra memoria e naturale bellezza

Si avvicina il 25 aprile, anniversario della Liberazione d’Italia. E la storia della Resistenza bergamasca è scritta in modo indelebile tra gli anfratti delle nostre montagne

Lungo il Sentiero Partigiano Martiri di Cornalba, tra memoria e naturale bellezza
Pubblicato:

di Angelo Corna

Si avvicina il 25 aprile, anniversario della Liberazione d’Italia. La storia della Resistenza bergamasca è scritta in modo indelebile tra gli anfratti delle nostre montagne: le Orobie, dopo l’8 settembre del 1943, si sono trasformate in punti strategici utilizzati dai partigiani come basi d’appoggio e nascondiglio, spesso teatro di eventi tragici, o addirittura veri e propri campi di battaglia. Ne sono indelebile testimonianza il rifugio Laghi Gemelli, dato alla fiamme nel gennaio del ’45, o la famosa Malga Lunga, distrutta il 17 novembre del 1944. Oggi sono “luoghi della memoria” e parte della storia di ogni bergamasco.

Negli anni, Anpi Bergamo, in collaborazione con il Club Alpino Italiano, ha riportato alla luce e alla memoria i tracciati e le gesta degli uomini che hanno combattuto e si sono sacrificati per la liberazione dell’Italia. Tra questi, il Sentiero Martiri di Cornalba, posto alle pendici del monte Alben.

1 - Partenza del Sentiero
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2 - Spunta la neve
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3 - Pascoli alle pendici del monte Alben
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4 - Casera de sota
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5 - Panoramica
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6 - Monte Alben
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8 - Casera de sura
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13 - La Corna Bianca
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La storia ci porta nel piccolo e caratteristico comune di Cornalba: il suo nome deriva dai vocaboli latini "cornus" (in italiano roccia) e "albus" (bianco), un chiaro riferimento alla parete di roccia bianca che sovrasta il paese. Anche il poeta Virgilio, durante un viaggio in queste zone, rimase colpito dall'amenità del luogo, tanto da ritenere la ripida parete una residenza degli Dei. La piazza del paese, dedicata ai 15 caduti, segna il via al nostro sentiero; poco lontano un tabellone illustra il tracciato ad anello e racconta le vicende della Brigata XXIV Maggio, riportando ai tragici fatti legati all’inverno del 1944.

La strada abbandona l’abitato e diventa dopo pochi minuti sterrata. Oltrepassata una “tribulina” ignoriamo le indicazioni per il sentiero panoramico, che utilizzeremo al ritorno, e continuiamo lungo la traccia piegando a destra, seguendo le indicazioni Sentiero Partigiano Martiri di Cornalba. Con pendenza costante, attraverso un bosco di faggi e betulle, risaliamo la suggestiva Val d’Ola, fino a sbucare agli ampi pascoli che caratterizzano il versante nord del monte Alben. Il panorama si apre alla bellezza: le fioriture primaverili fanno capolino coperte dall’ultima neve, mentre davanti a noi spicca la bastionata rocciosa e le due vette che contraddistinguono la montagna.

Ormai in falsopiano, tra ampie vedute raggiungiamo la Casera de Sota e la Casera de Surà (m.1590), un tempo rifugio dei partigiani della Brigata XXIV Maggio…

L’articolo completo, con i percorsi e le bellezze della zona, lo potete leggere sul PrimaBergamo in edicola da venerdì 23 aprile

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