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Sentieri e santuari, l’Alta Via delle Grazie sul Farno (e su Rai 2) nel ricordo di Giamba

Il 16 ottobre,Tg2 Dossier dedica uno speciale al cammino bergamasco. Il giorno dopo il ricordo di Merelli, che ne fu ideatore e promotore

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di Giambattista Gherardi

«Incontriamoci, camminiamo, ricordiamo». È scandito da tre semplici parole il senso dell’incontro che domenica 17 ottobre riunirà sui monti della Val Gandino appassionati e amici dell’Alta Via delle Grazie, il Cammino che unisce sentieri e santuari fra Bergamo, la Valle Seriana e l’Alto Sebino.

Gabriella Castelli con Giamba Merelli

L’idea è nata nel ricordo di Giambattista “Giamba” Merelli, 67 anni di Vertova, morto lo scorso febbraio a seguito di un incidente in Presolana. Era un grande appassionato di montagna e negli ultimi anni era stato ideatore e promotore, insieme a Gabriella Castelli di Leffe, del Cammino dell’Alta Via delle Grazie. «Ispirati da Santiago - racconta Castelli - abbiamo deciso che anche nei dintorni di casa si potesse intraprendere “la busqueda”, la ricerca interiore, e abbiamo creato un percorso nelle cui tappe ci sono ben 18 Santuari Mariani. Ciascuno con una storia meravigliosa e un messaggio spirituale da scoprire. Siamo certi che in tutti i sentieri, nella semplicità dei punti segnaletici così come nel cuore di tanti amici resterà per sempre l’entusiasmo contagioso di Giamba».

L'evento vedrà la partecipazione di padre Ernesto Bustio, dell'Albergue de Guemes (posto sul Cammino di Santiago del Nord), e sarà preceduto (sabato 16 ottobre alle 23.30) dalla presentazione del Cammino su Rai2, all’interno di una puntata speciale della rubrica giornalistica Tg2 Dossier.

L’Alta Via Delle Grazie è un cammino che, partendo dal centro cittadino di Bergamo, si sviluppa in Valle Seriana e nell’Alto Sebino e tornando in città forma un anello, lungo 294 km con 12850 m di dislivello in ascesa e 11557 in discesa, suddiviso in 13 giorni. Ci sono anche una versione più breve da 7 tappe e una versione in 8 tappe da percorrere in mountain bike. Essendo un cammino prettamente montano, è consigliabile un buon allenamento e un minimo di esperienza di cammino in quota, attrezzatura adeguata, pur non presentando ferrate o altri passaggi propri dell'alpinismo. In primavera e in autunno è bene informarsi sulla transitabilità dal Passo della Manina, che soprattutto a inizio stagione può essere innevato. A tal proposito, si consiglia di valutare un tempo medio di percorrenza, per ciascuna tappa, di 7/8 ore di cammino, comprese le soste necessarie.

«Un cammino - aggiunge Gabriella - è qualcosa di più, e soprattutto di diverso, da una normale escursione. Spesso siamo abituati a camminare di fretta, puntando dritti alla meta e non comprendendo che il viaggio è esso stesso piacere e opportunità. Un cammino è innanzitutto un viaggio dentro se stessi, perché mentre si cammina ci si può ascoltare e non è una cosa così ovvia. Inoltre, un cammino come l’Alta Via delle Grazie pone chi lo percorre in diretto contatto con i luoghi che attraversa, siano essi un bosco, un sentiero di montagna, un camminamento sulle rive del lago oppure la via ciotolata di un centro storico. Spesso attraversiamo terre e luoghi in auto, di fretta e senza nemmeno guardarci attorno. È l’errore della civiltà tecnologica che limita anche il contatto umano a uno scambio di dati attraverso computer o smartphone. Il cammino in molti casi tocca tanti piccoli paesi, comunità che a volte non hanno strutture ricettive. Eppure l’accoglienza è il punto più alto di un dialogo costante: chi vive in Valle ha l’opportunità di conoscere giovani arrivati dall’estero, e viceversa chi cammina incontra le persone locali nella loro quotidianità».

Continua Gabriella: «La relazione e la fatica vincono le diffidenze, abbattono i muri del pregiudizio e superano le difficoltà logistiche o magari quelle della lingua. Far crescere il cammino dell’Alta Via delle Grazie è anche una grande sfida culturale per la nostra gente e per la mentalità di tutti noi. Non è un itinerario per soli credenti, poiché proponiamo sì un percorso che tocca santuari e luoghi di culto, ma che non si rivolge necessariamente a chi cammina per devozione o per una sorta di preghiera sacrificale. L’idea è quella di mettere tutti e ciascuno in relazione con se stessi e con il Creato, incontrando luoghi e persone in maniera profonda e sincera».

Il ritrovo di domenica 17 ottobre sul Monte Farno è fissato per le ore 9.30 presso il parcheggio della ex Colonia delle Orsoline (necessario Gratta & Sosta da acquistare in paese). Verrà proposta una camminata in quota di media difficoltà, lungo un ampio tratto di una delle tappe dell’Alta Via delle Grazie. Lungo il percorso è previsto un momento di preghiera pellegrina guidato da padre Ernesto. Per ricordare Giamba è stata realizzata una maglietta celebrativa, che lo ritrae a braccia alzate in un ideale infinito abbraccio lungo il cammino. Info disponibili all’indirizzo mail incontriavdg@gmail.com e sul sito www.altaviadellegrazie.com.

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