L'escursione consigliata

Tra rocce, prati e specchi d'acqua, il rifugio Benigni è una terrazza panoramica naturale

Situato a 2.222 metri, in alta Val Brembana, si trova ai piedi di un piccolo altopiano a poca distanza dal confine tra le province di Bergamo e Sondrio

Tra rocce, prati e specchi d'acqua, il rifugio Benigni è una terrazza panoramica naturale
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di Angelo Corna

Il rifugio Cesare Benigni si colloca a 2.222 metri di altitudine, nel Comune di Ornica, in alta Val Brembana. Adagiato ai piedi di un piccolo altopiano, si protende tra la Val Salmurano e la Val Tronella, a poca distanza dal confine tra le province di Bergamo e Sondrio.

Tra rocce, prati e specchi d’acqua, il Benigni offre una terrazza panoramica sulle vette valtellinesi del gruppo Masino-Bregaglia e del Disgrazia, fino ad abbracciare le Orobie bergamasche e buona parte della Pianura Padana.

1 - Lungo il sentiero
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4 - Escursionista
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Il percorso più breve per raggiungere il rifugio vede la sua partenza dai Piani dell’Avaro, famosa meta turistica amata in estate come in inverno. Poco prima di raggiungere questi ultimi, in prossimità della “Curva degli Sciocc”, si dirama il sentiero Cai 108, che sale in direzione del Passo di Salmurano. Abbiamo raggiunto il punto di partenza della nostra gita.

Il sentiero inizia con una breve rampa, poi con percorso pianeggiante attraverso un rado bosco per giungere in prossimità della Casera Valletto (1.782 metri). Proseguiamo e, dopo qualche tornante, in prossimità dei piloni dell’Enel, ignoriamo il sentiero che sale da Ornica e che sopraggiunge dalla vicina Val d’Inferno. Si continua, sempre in salita - mai faticosa ma costante -, fino a raggiungere la parete rocciosa in prossimità del Passo di Salmurano.

A questo punto andiamo avanti costeggiando la base della montagna, per inerpicarci lungo un ripido “canalino” posto proprio di fronte a noi. Un percorso non difficile, ma da percorrere con la dovuta attenzione, soprattutto in caso di rocce bagnate o di escursionisti presenti sul sentiero, che possono smuovere delle pietre con il conseguente rischio di caduta dall’alto.

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7 - Il rifugio
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Superata questa difficoltà, sbuchiamo in una conca poco lontano dalla struttura, che ancora si nasconde agli sguardi degli escursionisti. Saliamo un ultimo tratto sino a incrociare il segnavia Cai 101, che proviene dal rifugio Grassi e conosciuto anche come Sentiero delle Orobie. È l’ultimo sforzo…

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