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Occhi tristi e testa già a Firenze

Occhi tristi e testa già a Firenze
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Niente da fare, altro giro e altro boccone amaro per i tifosi della Dea. La trasferta dei circa 1400 bergamaschi presenti a Torino per la sfida con i granata si chiude con la seconda sconfitta di fila per l’Atalanta, per fortuna tra tre giorni si gioca già una partita importantissima contro la Fiorentina, ma è innegabile che l’umore della piazza non sia dei migliori. Chi fa drammi esagera, ma certo la squadra di Gasperini poteva arrivare con un altro umore a questa sfida.

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Il prepartita: sole e tanto nerazzurro. L’avvicinamento allo stadio “Grande Torino” ha sempre e solo un'incognita: il traffico di Milano. La Curva si muove in treno, un pezzo di “massa” verso Torino è dunque su rotaia e alla fine non c’è nessun tipo di problema nel raggiungere la città della Mole. Qualche cantiere in città, il solito traffico in zona stadio e i tanti tifosi del Torino mischiati ai cittadini in movimento al sabato mattina fanno il resto, con un paio di chicche davanti a un caffè in Autogrill che certificano la strana attesa del match: al bancone, infatti, si alternano parecchi tifosi nerazzurri, c’è voglia come sempre di seguire la gara ma non si nota la tensione dei tempi tosti. Ci sono tre punti in palio ma sembra che Fiorentina-Atalanta sia già iniziata da un pezzo. Questo non significa che la trasferta di Torino sia stata segnata in partenza, ma che l’approccio dei tifosi incrociati per strada sia parso un po’ distratto rispetto ad altre volte è indubbio. Una volta dentro al settore ospiti, la spinta dello spicchio riservato ai bergamaschi è comunque da applausi, con un sostegno forte e partecipato che inizia sin dal riscaldamento.

Primo tempo: la Dea gioca, il Toro segna. Il primo tempo inizia con la completa assenza di tamburi, megafoni e due aste nel settore ospiti. I padroni di casa cercano di farsi vedere subito con un colpo di testa di Iago Falque, ma la verità è che nei primi 42' di gioco ci sono in campo praticamente solo i nerazzurri. Mancini e Castagne falliscono due ottime occasioni intorno al 23’; i tifosi di casa, dopo aver partecipato con quelli bergamaschi all’applauso per Emiliano Mondonico, si notano solo per qualche bella sciarpata con tanto di capi ultras a torso nudo. Purtroppo per la Dea, sull’ultimo calcio d’angolo del primo tempo si innesca un flipper incredibile, con Berisha che interviene in modo assolutamente inadeguato e Izzo che si trova la palla sul destro e segna il gol del vantaggio. Il risultato è ingiusto per quanto si è visto, il calcio tuttavia spesso non ha logica e i granata riescono a rientrare negli spogliatoi avanti di una rete senza che Belotti (mister cento milioni secondo Cairo un paio d’anni fa) abbia praticamente mai toccato palla.

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Ripresa: subito 2-0, poi si pensa alla Viola. Appena tornati in campo, i giocatori della Dea si trovano subito spiazzati dal raddoppio di Iago Falque. Sugli spalti, invece, i soliti ritardatari che durante l’intervallo sono in fila per panino e birra al bar si trovano sotto per 2-0 senza aver nemmeno visto cosa è successo. Nel settore ospiti il sostegno continua senza grandi sconvolgimenti, ma nell’ultimo spezzone si inizia anche a ragionare sulla gara di Firenze. Per la verità, Barrow e Zapata a ridosso nel 90' cercano di insaccare il 2-1 che sarebbe servito a poco nell’economia del match ma avrebbe dato un sapore diverso a una sconfitta fastidiosa. Al fischio finale, nonostante il 2-0, la squadra va sotto il settore ospiti per prendere gli applausi dei tifosi e in vista della gara di mercoledì anche questa dimostrazione d’affetto è davvero molto significativa.

 

 

Il dopo-gara: rientro zeppo di pensieri. Durante le interviste del dopo gara, Gasperini si mostra fiducioso, mentre sui social e via WhatsApp inizia il piagnisteo dei disfattisti di professione che non perdono l’occasione di agitarsi e pensare che ormai sia tutto finito. Il rientro verso Bergamo scorre via senza grandi intoppi legati al traffico, tranne che per un bus dei quattro organizzati da Chei de la Coriera, che resta coinvolto in un lieve incidente stradale (nulla di grave, per fortuna) a Milano. Il pensiero più diffuso è legato alla voglia di passare oltre, l’appuntamento di mercoledì è troppo importante per rimuginare sulla gara di Torino e oltre 2.500 bergamaschi sono già pronti a mettersi in viaggio per il Franchi. La speranza? Dopo quello che è successo nel finale di Fiorentina-Inter, forse si riuscirà a giocare semplicemente undici contro undici.

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