Musical da ridere

Anche lezioni di Ponzio Pilates nella Bibbia: parola di Oblivion

Anche lezioni di Ponzio Pilates nella Bibbia: parola di Oblivion
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Tra Caino che uccide Abele per aver perso la sfida culinaria di PaternosterChef, l’arca che viene assemblata con assi e viti in stile Ikea, un radiocronista che racconta il duello Davide-Golia con l’enfasi di un biblico Galeazzi e le lezioni di Ponzio Pilates, ci sta anche l’elegante invito a mettere da parte atteggiamenti come l’omofobia e il maschilismo. Perché la figura da riabilitare e mettere al centro della scena del “diluvio universale”, più che i liocorni della nota canzone per bambini, è la moglie di Noè: «Pensate quanti escrementi si è dovuta pulire, sta povera donna, con tutti quegli animali. È lei che, esasperata, decreta l’estinzione dei dinosauri, colpevoli di lordare l’imbarcazione», racconta Davide Calabrese col sorriso.

 

 

L’ultima scommessa degli Oblivion – il geniale quintetto che ha legato il suo successo a celebri parodie come “I Promessi Sposi in dieci minuti”, a riusciti mashup canori tra autori diversissimi, a spettacoli capaci di mescolare musica, ironia, virtuosismi vocali, riferimenti colti – è “La Bibbia riveduta e scorretta”, che domani sera sarà al Creberg Teatro. Sottotitolo: “Come ti stampo la biografia di Dio”. È il primo musical del gruppo: una sfida vinta, da cui non si torna indietro: basta massacrare le canzoni di altri. Il copione, le parti musicali (tutte originali, scritte da Lorenzo Scuda), la presenza scenica, il turbinio di battute, citazioni e rimandi stanno generando applausi a scena aperta e ottime critiche in tutti i luoghi in cui passa il tour della show.

La cornice. La vicenda è ambientata nel 1455 a Magonza: Johannes Gutenberg (Davide Calabrese) ha appena inventato i caratteri mobili e, assistito da Frau Schöffer (Graziana Borciani), cerca il primo libro da dare alle stampe. Tra gli aspiranti scrittori ecco Dio in persona (Fabio Vagnarelli) che vorrebbe pubblicare una sorta di autobiografia scolpita nella pietra: la Bibbia. Comincia così un braccio di ferro tra l’autore e lo stampatore su cosa possa piacere ai lettori. Appare un altro candidato, Gesù (Lorenzo Scuda), protégé della finanziatrice dell’opera, Frau Fust (Francesca Folloni).

L'idea. «Ci pensavamo da tanto a un’opera di questo tipo, perché il musical è sempre stato il nostro campo di studi principale – spiega Calabrese -. Molti di noi hanno lavorato per le principali compagnie di musical, tra l’altro, prima di diventare Oblivion. Quel giorno è arrivato, anche se il teatro non ne sentiva il bisogno», ride. Perché i teatri sono pieni, quindi ci si può scherzare su. «Il pubblico non torna a casa arricchito, ma divertito per aver visto qualcosa di semi-blasfemo e sicuramente inaspettato».

 

Per leggere l’articolo completo: pagg. 26 e 27 del BergamoPost cartaceo, in edicola fino a giovedì 24 gennaio. In versione digitale, qui.

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