Ardesio si prepara a scacciare Zenerù: la tradizione torna in tutta la sua forza
Dopo due anni a ingressi ridotti, Ardesio è pronta a fare il pieno di partecipanti, che allontaneranno il primo mese dell'anno e il suo freddo
Siamo in pieno gennaio e il freddo inverno si fa sentire, ma ad Ardesio si stanno preparando per scacciare Zenerù e aprire la strada all'arrivo della primavera. La tradizione della "Scasada del Zenerù", proposta dalla Pro Loco Ardesio, tornerà dopo due anni di festa ridotta a causa della pandemia e si farà sentire in tutta la sua forza, con il suo solito chiasso, i sorrisi, il falò, il vin brulè e frittelle, il prossimo 31 gennaio.
Il ritorno della tradizione
La "scansada" riprende un'antica tradizione. Sin dall’antichità l’ultimo giorno di gennaio era considerato un momento di passaggio tra l’inverno e la primavera, oltre ad essere uno dei giorni della merla, i più freddi dell'anno. Con campanacci (o cioche) ma anche raganelle piccole e giganti, latte e un tempo anche le catene dei caminetti, ardesiani e non solo si uniranno per scacciare Zenerù, personificazione del freddo inverno, della brutta stagione, con un chiassoso corteo che accompagnerà il carro del fantoccio di gennaio, ogni anno con sembianze diverse, ma che da sempre prova a fuggire, finendo però inevitabilmente al rogo.
La poesia su Zenerù
«Scapa de Ardès a l’è malfà/ po’ ‘l sò pö gna ‘ndochè ‘ndà.../ Ma ‘lmé socio sagrestà, ‘l diss che ‘l ma darà öna ma», per chi non mastica il bergamasco «Scappare da Ardesio è difficile e poi non so neanche dove andare... Ma il mio amico sagrestano dice che mi darà una mano». Inizia così la poesia in dialetto he accompagna la cartolina e il tema ideato come sempre da Flaminio Beretta. Zenerù o Gennaione ammette la difficoltà di riuscire a trovare un modo per fuggire al suo destino e rivela il suo piano di salire sul campanile del Santuario e provare a restarci fino ad aprile, mentre la folla cerca di confonderlo e condurlo al rogo suonando i campanacci.
Orari e punti di ritrovo
L'apuntamento è quindi fissato per il 31 gennaio, alle 10 del mattino in sala consiliare con la presentazione alla comunità del gruppo ospite "I foghi de San Martin de Pàrdàc" dal Trentino Alto Adige. A seguire i bambini della primaria, dopo aver recitato la poesia, accompagneranno il carro di Zenerù verso il Ponte Rino, dove resterà fino alla sera, in attesa della Scasada del Zenerù.
In serata, il ritrovo è alle 20, in Ponte Rino (piazzale A. Volta), con campanacci e tutto il necessario per accompagnare Zenerù in un chiassoso corteo tra le vie del centro storico. Al termine lo spettacolare falò del Zenerù, vin brulé e frittelle.