Il 36esimo Bergamo Film Meeting riparte da Santa Maria Maggiore
La conquista ogni anno di nuovi spazi è una delle cifre stilistiche del Bergamo Film Meeting, kermesse tentacolare che allarga i propri orizzonti e fa della contaminazione del miglior genere uno dei suoi tanti trofei. La 36esima edizione sposta il proprio fronte fin dentro la Basilica di Santa Maria Maggiore, grazie alla collaborazione con la Fondazione Mia, dove stasera (venerdì 9 marzo) per la prima volta viene presentato un film musicato dal vivo con l’organo: si tratta di Der letzte Mann (L’ultima risata, 1924), uno dei capolavori di Murnau. Per il resto, il festival ruota soprattutto attorno alla solita casa-base: l’auditorium di Piazza della Libertà. Le proiezioni (150 film) e l’ampio corollario di eventi occupano le intere giornate (e parte delle notti) dal 10 al 18 marzo (programma completo su www.bergamofilmmeeting.it).
Il gioiello di quest’edizione? Liv & Ingmar, mostra fotografica (nella Sala alla Porta Sant’Agostino), film, retrospettiva, vita pulsante. La vita, d’amore e intima collaborazione, con Ingmar Bergman, che porterà direttamente a Bergamo lei, Liv Ullmann, energia e franchezza nordiche, così come i capelli e gli occhi, azzurri e vivaci. Sullo schermo una trentina di titoli, suoi (80 anni il 16 dicembre prossimo) e di Bergman, che compongono l’omaggio cinematografico. Di grande interesse il documentario di Dheeraj Akolkar Liv & Ingmar, qui dopo la prima mondiale al Festival di Montreal, Canada.
Il cinema d'oggi. L’offerta contemporanea è riservata alle tendenze che caratterizzano la produzione cinematografica europea. Sette i film nella sezione Mostra Concorso e 15 nella sezione Visti da Vicino, tutte opere inedite in Italia. Si compete, e ci sono con premi in denaro che vanno alla produzione e che costituiscono un incentivo per future realizzazioni e per la promozione del cinema di qualità. I vincitori li decide il pubblico tramite schede di votazione – senza penne o matite, basta un semplice strappo in corrispondenza del voto scelto – distribuite prima della proiezione.
Ora l'Europa. L’indagine su questo continente malconcio e agitato da lacerazioni sempre più drammatiche, cioè la sezione Europe Now!, presenta tre autori tra i più rappresentativi della produzione europea degli ultimi anni: Barbara Albert è figura di rilievo della cinematografia austriaca; Stéphane Brizé ha tra i temi cari al suo cinema quelli del lavoro, della disoccupazione, delle relazioni di potere all’interno dei rapporti famigliari; il rumeno Adrian Sitaru racconta il suo paese, i conflitti che lo attraversano, con sguardo sempre lucido e disincantato. Il focus sull'animazione è dedicato a Spela Cadez, animatrice, regista e produttrice slovena.
Fuorisala. Non è tutto «cinema, cinema, cinema», al Bergamo Film Meeting, per citare Paolo Conte. Ci sono anche mostre, workshop, masterclass, incontri con gli autori, eventi speciali, fumetti, live painting. E concerti. Fuori dalla sala ci si incontra soprattutto sotto il tendone della Elav in piazza della Libertà: infatti è lì che suonano le band dal vivo. Stasera, 9 marzo, spazio al new grunge degli Awaré. Domenica sul palco c’è Michele Dal Lago, accompagnato da Giusi Pesenti, per un concerto-lezione dedicato alla roots music americana. Martedì 13 una serata noir, per omaggiare la birra Humulus Black, con i Durty Geeks e la loro raffica di colpi di basso, batteria, tastiere e campionature: mix letale di black music, rigorosamente strumentale. Giovedì 15 torneranno a Bergamo gli Hakan, trio di formazione recente ma di consolidata esperienza nella scena punk rock nazionale, con all'attivo date in buona parte del vecchio continente. Sabato 17 serata dedicata al folk irlandese in occasione della festa di San Patrizio. Il 18 marzo jazz contemporaneo con i Border Halls jazz per salutare l’inizio del Bergamo Jazz.